Ferrara, 29 ott. – I pazienti psichiatrici diventano archeologi. Per sei mesi gli ospiti del centro diurno “Il convento” di Ferrara hanno pulito, catalogato e ricomposto reperti archeologici, con l’aiuto degli esperti del Gaf (Gruppo archeologico ferrarese). E ora “Mettiamo insieme i cocci”, questo il nome del progetto terapeutico, presenta i risultati raggiunti nel convegno “La dimensione creativa nella riabilitazione psichiatrica”, in programma domani 30 ottobre al Museo archeologico di Ferrara. Il centro diurno “Il convento” da’ la possibilita’ a circa 55 pazienti affetti da patologie psichiatriche, provenienti dal Dipartimento di salute mentale di Ferrara, di svolgere attivita’ riabilitative. “Il progetto ‘Mettiamo insieme i cocci’ fa parte del programma di terapia espressiva del centro, che consiste nell’uso del disegno e dell’elaborazione scritta come mezzo di supporto per i pazienti”, spiega la dottoressa Fabrizia Pizzale, coordinatrice del “Convento”. “Con l’aiuto degli esperti del Gaf (Gruppo archeologico ferrarese), il centro ha ideato un laboratorio di archeologia: per circa sei mesi i pazienti hanno partecipato a incontri settimanali durante i quali, assistiti dai volontari del gruppo, hanno lavato e catalogato alcuni reperti archeologici, e li hanno poi ricomposti, appunto “mettendo insieme i cocci”. “Il nome del progetto e’ stato scelto come metafora del percorso di recupero psichiatrico – spiega la Pizzale -, infatti questa operazione e’ importante sia dal punto di vista terapeutico che da quello sociale: il contatto con un gruppo di volontariato esterno aiuta i pazienti a socializzare. Si tratta di un’iniziativa importante – continua la dottoressa – con cui siamo riusciti a coinvolgere e appasionare anche pazienti con patologie gravi, e questo per noi e’ molto gratificante. Al convegno di domani, promosso dal Dipartimento di salute mentale dell’Ausl e dalla Clinica psichiatrica dell’Universita’ di Ferrara, interverranno i promotori dell’iniziativa, insieme ad alcuni esperti di psicoterapia che racconteranno esperienze di arteterapia realizzate in altre citta’ italiane (Livorno, Savona, Palermo). “Il convegno sara’ un’occasione per riflettere sull’esito del progetto ferrarese e per confrontarsi con altre esperienze – spiega la Pizzale, che si augura di riproporre l’iniziativa anche in futuro -. Speriamo che ci vengano commissionati altri scavi nei prossimi anni, per poter mandare avanti questo progetto”. (Dires – Redattore Sociale) (Rer/ Dire) 15:23 29-10-09

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