La Asl Tre cerca una sistemazione agli ultimi ricoverati dell’ex ospedale di Quarto in dismissione. La gara indetta è al ribasso: se la aggiudicherà chi offrirà il prezzo più basso
La Asl 3 appalta i malati psichiatrici a lotti di venti, che verranno aggiudicati al miglior offerente, in questo caso chi praticherà “il prezzo più basso”. La base d’asta è la tariffa regionale ribassata del 5 per cento. Vince chi offre di meno. E’ la sostanza della gara d’appalto bandita per trovare strutture di accoglienza per 80 ospiti delle strutture psichiatriche dell’ex manicomio di Quarto, quelle vendute dalla Regione ad Arte nella cartolarizzazione necessaria a recuperare soldi per coprire il disavanzo dei conti della sanità ligure. La Regione vende, anzi ha già venduto ad Arte, e i pazienti dovranno trovare altre sistemazioni a partire da novembre.
Il bando di gara per trovare le strutture residenziali psichiatriche, è già stato pubblicato e i tempi per l’offerta scadono la prossima settimana, mercoledì 11 aprile: “Questa cosa non ci piace: viene chiuso uno spazio pubblico destinato alla psichiatria, i pazienti vengono trasferiti e la logica del trasferimento è il massimo risparmio”, annuncia Mario Calbi, storico assessore ai Servizi sociali della prima giunta rossa di Genova, quella guidata da Fulvio Cerofolini. Tema di cui Calbi non ha mai smesso di interessarsi tanto da aver fondato con altri il circolo Oltre il giardino, circolo di studio sul lavoro sociale, di cui è il portavoce.
E’ il circolo che ha deciso di rendere pubblica questa vicenda, altrimenti destinata a rimanere un problema dei malati e delle loro famiglie. E su questa strada il circolo ha trovato Emilio Robotti, avvocato con una marcata propensione alle questioni socio sanitarie, che tra l’altro ha tra i suoi assistiti anche una delle organizzazioni delle aziende private che gestiscono residenze. E’ Robotti ad entrare nella parte più tecnica dell’appalto, “che parte da una base d’asta che è la tariffa regionale ribassata del 5 per cento e su questa si gioca la gara: vince chi fa il prezzo più basso.
Nel bando non ci sono parametri di qualità da rispettare, se non che si debba trattare di strutture accreditate con la Regione. Però l’accreditamento è una formula burocratica e il prezzo rischia di fare la differenza”. I malati che devono traslocare entro novembre, perché la struttura è stata venduta come ormai quasi tutto il complesso di Quarto, sono ottanta: “Il bando li divide in tre lotti da venti, due per residenze psichiatriche all’interno del territorio della Asl 3, dunque Genova e dintorni, e altri due per residenze psichiatriche nel territorio ligure”.
Calbi sottolinea il fatto che si tratta di pazienti particolarmente fragili e che “sistemarli in strutture lontane dalla famiglia potrebbe essere un problema ulteriore rispetto a quello già rappresentato dal cambio di ambiente”. E le famiglie stavolta pare che siano intenzionate a fare sentire la loro voce. “Anche perché non vorremmo che fosse l’ennesimo tassello di un’operazione di smantellamento dell’assistenza psichiatrica diretta da parte del pubblico”.