carcereDopo la risoluzione e gli emendamenti approvati in senato, il viaggio degli avvocati sarà un importane strumento, non tanto di denuncia delle condizioni di vita, sempre le stesse e ricordarlo non guasta mai, ma di verifica e controllo di quanto ora alla luce di quelli che sono gli obblighi di regioni, dipartimenti, servizi sociali e tribunali.

Nel corso dei prossimi mesi dovremo moltiplicare iniziative di questa natura.

E’sempre più necessario ora l’impegno di gruppi e associazioni professionali.

I crimini di pace, ora numerosissimi, possono ridursi.

Ma non accadrà nulla se non saremo vigili e se non renderemo possibili, noi stessi a tutti i livelli,  quanto pre/scritto nella legge che verrà approvata.

Inizia il viaggio nel mondo dei malati dietro le sbarre

Ieri (17 aprile, ndr) una delegazione composta da Vinicio Nardo e Carmela Parziale della Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, Anna Maria Alborghetti e Antonella Calcaterra dell’Osservatorio Carcere, Domenico Noris Bucchi Presidente della Camera penale di Reggio Emilia e Antonella Corrente referente carcere ha fatto ingresso per la prima volta in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario.

Inizia con Reggio Emilia il viaggio dell’Unione delle Camere Penali Italiane in quei luoghi definiti di autentico orrore dal Presidente della Repubblica.

L’OPG di Reggio Emilia, che dovrebbe essere un luogo di cura e di trattamento, ha la struttura di un carcere con sbarre, blindi e muri perimetrali come la annessa casa circondariale e, come tale, un luogo ove la riabilitazione e la cura degli internati diventa un progetto irrealizzabile, ed in ogni caso incoerente con le previsioni e le prescrizioni della psichiatria civile.

L’elevato numero di persone internate per reati di modesta entità e scarsa pericolosità quali ingiurie, oltraggio e danneggiamento e gli anni di ricovero (11 in un caso e 25 in un altro) danno conto di quanto gli OPG costituiscano ancora un luogo di raccolta di persone ignorate dal servizio sanitario territoriale e dal welfare sociale, cui deve ingiustificatamente supplire il sistema penale.

I numeri, nonostante vi sia un dato nazionale in calo, restano ancora elevati a fronte della prescrizione di legge che avrebbero dovuto favorire la dimissione e al più la applicazione di misure di sicurezza non detentive in vista della prossima chiusura degli OPG. La regionalizzazione degli internati appare ancora un obiettivo troppo lontano.

Già da questa prima visita le problematiche particolari che l’OPG porta con sé sono apparse di tutta evidenza e l’intento è quello di proseguire il “viaggio” all’interno di questa realtà a partire dalla visita in programma per il mese di maggio a Castiglione delle Stiviere.

Roma, 18 aprile 2014

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