Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia ONLUS

Alla Ministra di Giustizia Paola Severino Di Benedetto

Al Ministro della Salute Renato Balduzzi

Onorevoli Ministri,

Giustizia e Sanità si incrociano negli istituti penitenziari, ove la precarietà delle condizioni di vita così come la frequente preesistenza di problemi di salute di chi venga detenuto, generano questioni che non sembra siano state fino ad ora affrontate con adeguati strumenti di indirizzo e operativi. Ma Sanità e Giustizia si incrociano e sovrappongono in pari misura, ibridandosi completamente, negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

La Vostra recente nomina a Ministri della Repubblica si incrocia con competenze professionali per le quali non ignorerete l’esistenza tuttora di questi istituti arcaici, frutto del Codice Rocco e siti in Castiglione delle Stiviere, Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, che ospitano attualmente circa 1500 internati in misura di sicurezza. Certamente è a vostra conoscenza quanto registrato, verbalizzato, documentato nel 2010 e 2011 dalla Commissione del Senato di inchiesta sul Sistema Sanitario nazionale, presieduta dal Sen. Marino, in particolare, la relazione conclusiva sugli OPG, la risoluzione del Senato e l’Accordo in Conferenza Unificata del 13 ottobre 2011.

Da decenni si discute di una riforma che molti vorrebbero radicale e abolitiva di questi istituti, ma che, non avviata con la 833/1978 e la precedente 180/1978, non è mai avvenuta pur avendo le sentenze della Corte Costituzionale n. 253 del 2003 e n. 367 del 2004 aperto opportunità intese a promuovere e legittimare alternative all’utilizzo della misura di sicurezza in Opg, e pur avendo il DPCM del 1/4/2008, in particolare nell’allegato C, previsto il graduale superamento degli Opg.

A fronte di ciò il perdurare delle condizioni infami in cui versano questi istituti, il perdurare di procedure del tutto inappropriate da parte dei più vari soggetti istituzionali, e segnatamente i magistrati che inviano persone in perizia o in osservazione temporanea, i magistrati che trattengono ivi la persona dopo la scadenza della misura di sicurezza in assenza della disponibilità da parte dei servizi socio ‐ sanitari del territorio a prenderla in carico, i Dipartimenti di Salute Mentale (e quindi le Regioni e le Aziende sanitarie) che non si fanno carico dei pazienti di loro competenza territoriale, congiuntamente con il mantenimento di una legislazione culturalmente superata, fanno sì che le nostre preoccupazioni circa il persistere immutato da decenni delle condizioni istituite in tali luoghi rischino di apparire assolutamente fondate. Noi intravediamo nel breve periodo un solo percorso virtuoso che sia in grado di sbloccare una situazione di marasma istituzionale: la nomina di un commissario per ognuno di questi istituti, con accordo tra i due Ministeri, al fine di affidare a professionisti di adeguato profilo e curriculum, e comprovata esperienza, il compito di impegnare magistrati e Aziende sanitarie ad un’azione congiunta, coerente e puntuale per:

• il miglioramento radicale delle condizioni di vita degli internati, come richiesto anche dal Presidente Napolitano,

• la dimissione di un notevole numero di internati, attraverso progetti terapeutico riabilitativi individuali concordati con i Dipartimenti di Salute Mentale dei territori di competenza,

• la conseguente dismissione di almeno alcuni di questi istituti,

• la prospettazione di indicazioni operative emananti dalle pratiche di effettiva presa in carico delle
persone ora abbandonate e internate, per completare il pacchetto di iniziative da giudicarsi commisurate all’entità del problema. A questi commissari dovrebbero essere affidate sufficienti dotazioni finanziarie o poteri nei confronti dei vari soggetti istituzionali collegati a risorse finanziarie messe a disposizione, così come risorse per sviluppare adeguate iniziative di carattere culturale e scientifico intese a supportare le azioni legislative auspicabili in materia. 
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Tutto ciò in congiunzione con l’avvio di un dibattito parlamentare inteso a rimuovere gli ostacoli giuridici alla definitiva soppressione di questi istituti.

Trieste, il 2 dicembre 2011

Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia ONLUS

Il Presidente Franco Rotelli

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