CHIETI. Martedì scorso il gruppo Villa Pini ha ricevuto una lettera da parte della Regione con un annuncio perentorio: ritirati gli accreditamenti per tutte le strutture di Riabilitazione psichiatrica. Il provvedimento è motivato dal fatto che il sindaco di Chieti, Francesco Ricci, nella sua ordinanza di settembre, ha revocato l’autorizzazione alla società Villa Pini ad operare nel campo della riabilitazione psichiatrica poiché il gruppo ha utilizzato, a partire dal 6 aprile 2009, una struttura «non autorizzata» (ovvero l’ “Ex Cantatore”). «Questa struttura», ricorda oggi Chiara Angelini, amministratrice del gruppo subentrata al padre Enzo, dopo lo scandalo Sanitopoli, «è stata aperta la notte del terremoto per ospitare 16 pazienti vittime del sisma, precedentemente ricoverati a Gignano, in provincia dell’Aquila». Angelini ricorda anche di aver invitato più volte Asl di residenza dei pazienti a riprendersi in carico gli stessi ma assicura che «l’unica risposta che abbiamo mai ottenuto e’ stata dalla Asl di Avezzano, che ci diffidava con tono stizzito a riconsegnargli i pazienti e ci chiedeva un tempo congruo per trovare loro una collocazione». La stessa risposta sarebbe arrivata anche quando, nel corso di un incontro nel mese di luglio, è stata sollecitata a risolvere il problema, sostiene sempre l’amministratrice del gruppo. «Ci e’ stato riferito che la Asl dell’Aquila e quella di Avezzano sono in disaccordo su chi sia il soggetto titolato a retribuire tali pazienti (nel mentre non retribuiti da nessuno da due anni) per una questione di residenza. Nel dubbio, nessuno se ne e’ occupato, nessuno ha fatto nulla. Il risultato della nostra attivita’ di soccorso ai pazienti aquilani e’ stata l’erogazione della sanzione».GIOVEDI’ IL PRONUNCIAMENTO DEL TAR. Nel frattempo Villa Pini ha presentato ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco, ricorso che si discute giovedì 17 dicembre. «La Regione», denuncia incredula Angelini, «ha dunque emanato l’ennesimo atto vessatorio che profuma di abuso e si è affrettata a farcelo pervenire appena prima dell’udienza del Tribunale amministrativo. Se il ricorso troverà accoglimento, (come evidentemente il commissario teme, altrimenti perchè tanta fretta?) la Regione dovrà fare una brusca marcia indietro, e tutti coloro che avevano progettato di subentrare in tale attività dovranno rivedere i propri piani. Sarebbe ancora piu grave se questi soggetti fossero gli stessi che hanno ricoperto importanti cariche istituzionali». Angelini assicura anche che «le Asl, che non hanno compiuto il proprio dovere, e che continuano inoltre a trattenere indebitamente tutte le somme dovute al gruppo causando il problema delle retribuzioni», verranno chiamate a rispondere dei danni «causati sia istituzionalmente che personalmente». «Il presidente Chiodi, adesso anche commissario alla sanità, non ha soltanto la responsabilità di vigilare sulla correttezza degli atti emanati sotto il suo mandato, ma ha il dovere di pagare quello che e’ dovuto al nostro gruppo», continua Angelini, «ed ha il dovere di consentire la prosecuzione dei lavori del tavolo tecnico, bruscamente interrotti dopo che la commissione ispettiva ha ammesso un primo errore di 17 milioni di euro nelle contestazioni mosse a Villa Pini». E infine un’ultima stoccata al mondo della politica che viene sempre tirato in ballo dalla amministratrice così come dal padre: «quando, e prima o poi questo e’ certo, emergerà tutta la verità che sta dietro a questa vicenda, anche i lavoratori si renderanno conto che sono stati lo strumento di vendetta della casta politica che cerca anche di convincerli che sia una buona cosa la perdita del posto di lavoro, e che tutt’ora li prende in giro con promesse di ammortizzatori sociali e riassorbimenti nel pubblico che non arriveranno mai».

tratto da: http://www.primadanoi.it/notizie/24145-Psichiatria-la-Regione-revoca-accreditamenti-a-Villa-Pini

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