Politiche per la salute – Proroga della chiusura degli Opg, a Reggio Emilia minoritaria la presenza in struttura dei residenti. L’assessore Lusenti: “Abbiamo compiuto un grosso lavoro, pronti a chiudere nei tempi previsti”
Bologna – “L’Emilia-Romagna sarà pronta a chiudere l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia nei tempi previsti e adottare i piani di assistenza individuali per i residenti”. Queste le parole dell’assessore alle Politiche per la salute della Regione Carlo Lusenti in merito al decreto per il superamento degli Opg, che ne proroga la chiusura al 2015. Dei 180 ospiti presenti all’Opg di Reggio Emilia (dato al 31 dicembre 2013), di cui 40 detenuti e 140 internati sulla base della legge 9 del 2012, solo 25 sono residenti in Emilia-Romagna. Il tasso di presenze in relazione alla residenza è tra i più bassi d’Italia: sul totale dunque è una parte minoritaria quella che, per competenze territoriali, “rimarrebbe in regione all’indomani della chiusura della struttura: si pone quindi il problema della destinazione degli altri detenuti”. Nel 2008 i residenti emiliano-romagnoli presenti nell’Opg di Reggio erano 46. “Questo calo nelle presenze di residenti dal 2008 a oggi e l’incremento delle dimissioni sono legati a un intenso lavoro svolto con le Aziende sanitarie regionali per individuare i programmi alternativi per le persone internate – conclude Lusenti – . Abbiamo istituito un tavolo di studio con la magistratura sull’esecuzione delle misure di sicurezza applicate alla persone prosciolte, stanziato finanziamenti dedicati al supporto di progetti per internati in licenza finale, fatto corsi di formazione ad hoc per operatori: è stato un cammino impegnativo, in cui abbiamo creduto e crediamo fortemente perché in gioco ci sono i diritti fondamentali delle persone”.