Care amiche e cari amici,

come sapete, il Comitato stopOPG si è riunito il 5 febbraio a Roma, subito dopo l’incontro con il Sottosegretario De Filippo.

Di seguito i due Report:

1.      Report riunione Comitato stopOPG

2.      Report incontro con il Sottosegretario De Filippo – Presidente dell’Organismo di coordinamento per il superamento degli OPG (pagina 3)

Report riunione Comitato stopOPG – 5 febbraio2015

Il Comitato stopOPG si è riunito il 5 febbraio a Roma, subito dopo l’incontro con il Sottosegretario De Filippo Presidente dell’Organismo di coordinamento per il superamento degli OPG :

C’è stata una buona partecipazione e una “bella discussione”, nella quale sono intervenuti: Stefano Cecconi, Franco Corleone, Adriano Amadei, Girolamo Digilio, Alessandro Sirolli, Giovanna Del Giudice, Cesare Bondioli, Michele Miravalle, padre Giuseppe Insana, Tonia Di Cesare, Giorgio Roversi, Sergio Moccia.

Cosa si è detto (in sintesi):

  • Abbiamo valutato positivamente il confronto tra stopOPG e il sottosegretario De Filippo (Presidente dell’Organismo di coordinamento per il superamento degli OPG), che ha confermato la volontà di non prorogare la scadenza per la chiusura degli OPG, di accelerare le dimissioni delle persone internate, di intervenire per fermare i nuovi ingressi in Opg e di commissariare le regioni inadempienti. Un nuovo incontro è previsto entro febbraio.
  • Abbiamo apprezzato il messaggio della Presidenza della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che ci ha comunicato:
  • la proroga è inaccettabile (sarebbe la terza consecutiva, mantenendo in vita luoghi che il Presidente Napolitano ha definito “orribili … indegni per un Paese appena civile”).
  • la legge 81/2014 è una buona legge, va difesa e attuata.
  • intende seguire gli sviluppi della chiusura degli Opg, anche visitando le nuove strutture e le soluzioni alternative.
  • La Legge 81/2014 è una buona legge, ma deve essere ancora applicata bene. Certamente le incertezze, i ritardi e le contraddizioni stanno portando ad un aumento dei nuovi ingressi, a programmi e pratiche regionali ancora concentrati sulle Rems i cui numeri nonostante il dimezzamento avvenuto ancora superano le necessità evidenziate nella prima relazione del Governo. Complessivamente le dimissioni degli internati continuano, rimanendo carenti le misure alternative all’internamento. I servizi di salute mentale complessivamente dimettono, ma permangono difficoltà e resistenze in alcuni Servizi.
  • Va assolutamente contrastata la politica di alcune Regioni (Piemonte e Liguria) che vogliono delegare all’Opg di Castiglione delle Stiviere la attuazioni delle Rems di competenza territoriale. Già risulta deprecabile la politica “gattopardesca” della Lombardia (Castiglioen diventa Rems).
  • La “provvisorietà” delle Rems deve essere considerata come occasione per continuare l’azione di contrasto alle stesse.
  • Si accoglie con favore la notizia dell’abolizione nel regolamento applicativo di quello carcerario nelle Rems del dirigente amministrativo giuridico (richiesta da StopOpg) e si ribadisce la non volontà degli operatori sanitari a ritornare a compiti di custodia (negati dalla 180).

Cosa si è deciso:

Deve proseguire la mobilitazione di stopOPG con un aggiornamento della Piattaforma (è del 2011) in due fasi:

1^ fase: fino al 31 marzo 2015 (termine per la chiusura degli Opg)

o per far chiudere gli OPG senza proroghe e senza trucchi.

o per la nomina di un Commissario per l’attuazione della legge 81/20914 sul superamento degli Opg

2^ fase: dal 1 aprile 2015

o per far continuare le dimissioni e fermare i nuovi ingressi (misure alternative): con buone pratiche per la salute mentale, una buona assistenza socio sanitaria nel territorio, una collaborazione tra magistratura e servizi;

o per evitare che al posto degli Opg crescano nuove strutture manicomiali (le cosiddette Rems: i “mini Opg” il cui numero può e deve essere invece drasticamente ridotto)

o per l’avvio di una discussione sulle modifiche del codice penale

Alcune iniziative fino al 31 marzo 2015 (a breve informazioni e dettagli)

dal 1 al 31 marzo 2015 “la staffetta del Digiuno”: per chiudere gli OPG senza proroghe e senza trucchi. Restituire dignità e diritti … (titolo provvisorio)

stopOPG chiede di dedicare, in questo periodo, una o più giornate di digiuno alla chiusura degli OPG, con una sorta di “staffetta” che coinvolge i rappresentanti delle associazioni che compongono stopOPG. La richiesta di adesioni è rivolta anche a esponenti della società civile, a politici, giornalisti, operatori, ecc). L’adesione al digiuno va resa pubblica (allestiremo appositamente il sito), e va data visibilità con iniziative locali.

o incontri istituzionali: con Presidenti di Camera e Senato, Presidente Dipartimento Antidiscriminazioni Presidenza del Consiglio, ecc

o Alcune date sono già in programma: 4 marzo Firenze: Convegno nazionale stopOPG con Società della Ragione, entro il 10 marzo Milano: Iniziativa stopOPG Lombardia, 14 marzo Milano: le Radio della Salute Mentale, 24 marzo Roma: inaugurazione della Mostra “I volti della follia” disegni di Sambonet (Museo in Trastevere 24 marzo – 3 maggio ) …

Alcune possibili iniziative dopo il 31 marzo 2015

o Continuare il confronto con l’Organismo di monitoraggio per il superamento degli Opg e con il Commissario, quando nominato. Continuare il rapporto con il Parlamento.

o Riprendere il confronto con magistrati e le loro associazioni e avvocati, anche in funzione di possibili iniziative di formazione e informazione comuni.

o Incontro con i Garanti territoriali dei detenuti: ipotesi di un Protocollo d’intesa con possibilità di individuare un “Garante” di stopOPG a livello regionale (territoriale) che si rapporta con il Garante dei detenuti, in ragione delle specificità presenti nella vicenda Opg.

o Creare una “Squadra di Soccorso Legale” (progetto a cura di Antigone) composta da avvocati, operatori dei servizi, familiari, ecc. che possa tutelare internati e loro familiari, anche per creare “giurisprudenza positiva”, contrastando pratiche negative, mancato rispetto di alcune nuove norme (es. mancate dimissioni a fine pena, ricovero in Opg o in Rems – o mancate dimissioni – invece che misure alternativa, ecc).

o E naturalmente, sostegno al lavoro per dare forza e qualità alle buone pratiche di Salute Mentale coerenti con la legge 180 (es. l’esperienza del Viaggio di Marco Cavallo, il prossimo Forum Salute Mentale, le iniziative anche promosse da singole associazioni che compongono stopOPG, ecc)

Report dell’incontro con il Sottosegretario De Filippo Presidente dell’Organismo di coordinamento per il superamento degli OPG)

Si è svolto, il 5 febbraio, l’incontro al Ministero della Salute con il Sottosegretario on. Vito De Filippo, , per fare il punto della situazione a pochi giorni dalla data fissata per la loro chiusura.

Per stopOPG erano presenti: Stefano Cecconi, Franco Corleone, Giovanna Del Giudice, Adriano Amadei, Denise Amerini e Padre Giuseppe Insana.

Il Sottosegretario De Filippo ha illustrato la 2^ Relazione trimestrale sul Programma di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che segnala per il periodo (ottobre-dicembre 2014):

 Continua a diminuire il numero di internati: al 30.11.2014 risultano n. 761 persone (n. 83 donne). Erano n. 847 alla data di entrata in vigore della Legge 81 (31 maggio 2014) ed erano oltre 1400 nel 2011.

 Ciò accade perché proseguono le dimissioni dagli Opg, in forza del lavoro dei Servizi Asl /Dsm

 Aumentano gli ingressi, al punto che le presenze a gennaio 2015 risulterebbero superiori ai mesi precedenti.

 Si ipotizza che alla data di chiusura degli Opg saranno presenti ancora circa n. 450 persone, i c.d. “non dimissibili”.

 Tuttavia non è prevista la proroga della chiusura degli Opg (mentre era addirittura auspicata nella Prima Relazione), al punto che Governo e Regioni (nell’Organismo di Coordinamento) hanno convenuto di realizzare “soluzioni residenziali transitorie” per garantire il rispetto della scadenza fissata dalla legge (31.3.2014).

 Piemonte e Liguria ipotizzano come “soluzione provvisoria” di internare i loro pazienti (“non dimissibili”?) in Opg a Castiglione delle Stiviere.

 Il numero di posti Rems (erano programmati circa mille posti a settembre 2014) è stato rivisto in diminuzione da alcune Regioni, ma i dati non sono ancora disponibili (né chiari). Tuttavia il numero di posti programmati è ancora largamente superiore agli internati dimissibili.

 Si richiama il Commissariamento delle regioni inadempienti (proprio in conclusione delle Relazione).

Come stopOPG abbiamo ribadito (in sintesi):

  • La proroga non ci deve essere. Da qui al 31 marzo bisogna implementare e completare le dimissioni.
  • E’ indispensabile la nomina di un Commissario, con poteri adeguati in caso di inadempienze regionali; queste riguardano l’integrale attuazione della legge 81/2014: favorire le dimissioni, contrastare nuovi ingressi in Opg/Rems con misure alternative, privilegiare l’assistenza senza internamenti, ecc. Il Commissario serve anche per seguire le “soluzioni provvisorie”; non è risolta così la questione Opg.
  • In particolare, l’ipotesi di attivare “soluzioni provvisorie” deve essere funzionale al superamento delle stesse Rems, non come soluzione transitoria in attesa di costruire quelle nuove. Infatti, il numero di persone cosiddette “non dimissibili” – secondi i dati delle stesse Relazioni governative – è di gran lunga inferiore alle 450 unità indicate, tanto più se si considera che circa il 40% di questi è dichiarato “non dimissibile per motivazioni cliniche” (fattispecie in contrasto con la Legge 81/2014).
  • Il commissariamento serve anche a fermare i nuovi ingressi in OPG, che stanno aumentando: è indispensabile dopo il 31 marzo 2015 per scongiurare l’aumento delle presenze nelle Rems (provvisorie o definitive che siano). Sappiamo che dipende dalle scelte della magistratura, anche dovute ad una scarsa o assente collaborazione con i servizi delle ASL. Per questo è positivo che nella proposta di (imminente) Intesa Stato Regioni per il “regolamento delle Rems” siano stati previsti sia Accordi tra Regioni/Asl e Magistratura, che l’obbligo di inviare i PTRI per i nuovi ingressi anche al Ministero della Salute
  • Pessima e da contrastare è invece la scelta di Piemonte e Liguria di inviare i loro pazienti a Castiglione delle Stiviere (era e resta un Opg).
  • Rendere subito disponibili per le regioni i finanziamenti per la chiusura degli Opg e spostarli dalle Rems ai Dipartimenti di Salute Mentale per investimenti utili a migliorare l’assistenza per tutti i cittadini.
  • Agli operatori dei servizi non possono essere richieste funzioni di ”custodia” (come al tempo dei manicomi) ma solo di cura.

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