piro_scissionidi Giovanna Del Giudice.

Rileggere dopo nove anni l’intervento di Sergio Piro all’Assemblea nazionale del Forum salute mentale di Camaiore del dicembre 2004 appare significativamente utile per la preparazione del prossimo Forum nazionale del 20 e 21 marzo a Roma.

Voglio innanzitutto con Sergio confermare essere il Forum un’aggregazione instabile, provvisoria, fluente, priva di rigidità ideologiche, che non continua missioni incompiute….. ma che, a partire da una visione attuale dell’accadere, vuole produrre pratiche di trasformazione.

Altri definiscono il Forum una piazza, dove gli incontri e i confronti si moltiplicano.

Se con uno sguardo d’insieme oggi guardiamo allo stato dei servizi della salute mentale in Italia, al Piano d’azione varato dalla Conferenza Stato-Regioni, ai piani regionali, agli atti aziendali…… possiamo dire che da anni non avevamo toccato un punto così basso di disattenzione e di incapacità critica. La realtà dei servizi della salute mentale si presenta oggi in maniera più drammatica di quella rappresentata nel testo di Piro. Più forte si mostra “l’assedio politico, burocratico e mediatico delle esperienze avanzate forti e l’affondamento paludoso di quelle deboli”, in nome della “crisi” si accorpano servizi, non si sostituisce il personale che va via, si appaltano pezzi di servizio al privato…, si rischia di trasformare in affari anche la chiusura di istituzioni totali quali gli ospedali psichiatrici giudiziari. Permangono abusi e violazione dei diritti nei confronti delle persone con disturbo mentale.

In questa situazione plaudiamo con estrema soddisfazione la relazione sui servizi di salute mentale della Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema sanitario nazionale, ma tanto ci rende “resistenti” la continua testimonianza della capacita’ delle persone con esperienza di prendere in mano la loro vita e di raccontarsi, di intervenire, di vigilare, di fare proposte, come la permanenza in varie parti del paese di operatori che, anche nel più terribile isolamento, continuano ad agire buone pratiche e da ultimo l’ampiezza dei soggetti non professionali ormai in gioco sui temi della salute mentale.

In questo quadro, l’attualità della domanda che Piro pone “su quale possa essere la “sincerità” che ci si dovrebbe proporre per una prassi complessa e diversificata, come quella che comporta l’adesione programmatica al Forum Salute Mentale” e l’indicazione della necessita’ di una pratica che si deve rendere sempre più “evidente, trasparente, comunicabile” come la certezza che “nessuno può promuoversi da solo”.

(vedi il testo di Sergio Piro)

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