logo1Le politiche e la cura. Cittadini, persone, soggetti.

Sono passati 13 anni dalla prima assemblea nazionale di Roma. La carta fondativa, ricca di analisi, valutazioni e  proposte sarà ancora il canovaccio dell’incontro pistoiese che vorremmo ruotasse intorno alla parola cura.

Cura per tornare a parlare.

Trovare la passione e l’entusiasmo per le politiche “della liberazione” e per i diritti e interrogarsi sull’incuria che non ha mai abbandonato il campo delle psichiatrie; denunciare la diffusione delle “strutture”, luoghi della cronicità, e il conseguente consumo insensato delle risorse, il dominio delle farmacologie, le porte chiuse, le contenzioni, l’isolamento, la persistenza delle nuove forme di internamento dopo l’Opg.

Trovare l’orgoglio delle scelte di campo che abbiamo fatto e che ci tocca quotidianamente rinnovare.

Vedere le persone che ce la fanno e gli operatori che riescono malgrado tutto a immaginare percorsi e processi terapeutici mai visti, servizi che riescono a costruirsi intorno alle persone, contesti sociali ricchi di accoglienze e possibilità; sindaci che si interrogano tutte le volte che devono convalidare un Tso e amministratori che si curano di sapere dove veramente stanno le persone; magistrati che guardano con la necessaria tensione morale la contraddizione ora più che mai evidente tra cura, custodia, pena, responsabilità soggettiva e incapacità; cooperatori sociali che rendono possibili e soddisfacenti le vite di tanti; associazioni di cittadini e familiari che hanno tenuto il filo del cambiamento anche nei momenti di peggiore regressione; giornalisti che sono capaci di andare a sentire, a vedere, a toccare con mano a evitare l’inerzia del luogo comune; luoghi di formazione che sono consapevoli di essere ancora oggi lontani dalle pratiche reali e dai bisogni urgenti dei cittadini.

Contribuire a costruire la dimensione politica della crescente presenza dei protagonisti sulla scena, della fine delle separatezze, della contaminazione, delle alleanze e della rottura dei recinti e della evidente necessità di attivare servizi capaci di favorire partecipazione, emancipazione e possibilità di ripresa.

Vorremmo ripensare insieme alle innumerevoli declinazioni che la parola cura pretende nei nostri mestieri: cura degli spazi, dell’amministrare, delle relazioni, delle soglie, dei conflitti, dell’accoglienza, dei contesti, dell’immagine, della dignità, della storia, delle scelte e degli orientamenti, delle differenze ……

Nei tre giorni del Convegno 4 grandi temi si susseguiranno e verranno discussi in plenaria come in una sorta di assemblea. Tutti sono invitati a prendere la parola per commentare ed approfondire gli interventi che introdurranno le sessioni.

(vedi anche: in allegato il programma stampabile e le indicazioni logistiche)

VIII Forum nazionale Salute Mentale
Pistoia 4 – 5 – 6 giugno 2015

Sede del Dopolavoro Ferroviario, in P.za Dante Alighieri, 1

Bozza di programma al 9 maggio

La versione finale e definitiva del programma sarà disponibile, come oramai tradizione, solo dopo la conclusione del convegno. Non si può avere un programma definitivo se non a costo di limitare la partecipazione di quanti saranno presenti: l’unico programma definitivo possibile è quello del giorno dopo

Giovedì 4 giugno

Ore 14.00 – 19.00

Apertura del Forum Salute Mentale:

  • Vito D’Anza, Forum Nazionale Salute Mentale
  • Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia
  • Rossana Dettori, segretaria nazionale CGIL-FP

Assemblea nr. 1
La cura, le organizzazioni, le risorse, le culture (1)

I Dipartimenti di salute mentale (Dsm) sono ancora dotati di autonomia organizzativa? Sono capaci di progettare e tenere la regia di servizi coerenti e diffusi, attenti a promuovere singolari percorsi di crescita?

Bisogna ancora una volta ricominciare da “la porta aperta”. Affrontare l’infragilimento oramai evidente dei Centri di salute mentale (Csm) sempre più costretti a orari di apertura risicati, alla riproposizione di modelli ambulatoriali, alla frammentazione e discontinuità degli interventi.

La condizione di un gran numero di servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc), conseguenza della debolezza dei servizi territoriali, assume paradossalmente una funzione dominante e fornisce sempre più immagini di chiusura, di oggettivazione, di assenza.

La contenzione e la porta chiusa gli indicatori più drammatici.

I Trattamenti sanitari obbligatori (Tso) rischiano di diventare il dispositivo burocratico per tenere la distanza e alimentare i pregiudizi della pericolosità, dell’incomprensibilità, della “aggressività del malato di mente”.

L’assemblea ha il compito di proporre politiche, organizzazioni e intenzioni di cura per arginare il declino e la trascuratezza delle strategie per la salute mentale, sempre più evidenti in troppe Regioni italiane.

L’assemblea intende far emergere le “buone pratiche” e il lavoro attento e consapevole di un numero inimmaginabile di operatori.

Coordina Vito D’Anza, intervengono Roberto Mezzina, Franco Colizzi, Piero Cipriano, Andrea Materzanini, Tazio Bianchi ….

Venerdì 5 giugno

Ore 9.00- 14.00

Assemblea nr. 2
La cura, il diritto, la pena
Oltre la chiusura degli Opg

Il 31 marzo 2015 diventerrà davvero un punto di svolta e di non ritorno?

La mobilitazione di StopOpg, il lungo e non facile percorso di un largo numero di soggetti politici e associazioni, l’ostinata convergenza sull’obiettivo finale ha avviato un cambiamento tanto difficile da realizzarsi quanto insperato.

L’assemblea dovrà interrogarsi sull’avanzamento del processo di chiusura che si è realizzato in questi primi 60 giorni; sull’effettivo cambiamento che le Residenze per l’esecuzione di misura di sicurezza (Rems) sono in grado di realizzare nelle singole Regioni; sul coinvolgimento dei Dsm e dei servizi sociali; sull’investimento coerente delle ingenti somme che il Governo avrebbe reso disponibili.

La Costituzione che ha provocato i primi significativi cambiamenti negli arcaici dispositivi di internamento, dovrà essere attentamente riportata al centro dell’assemblea.

Coordina Giovanna Del Giudice, intervengono Vito De Filippo, sottosegretario alla sanità, Nerina Dirindin commissione sanità del Senato, e discutono Stefano Cecconi, Michele Passione, Francesco Maisto, Francesco Schiaffo, Franco Corleone, Daniele Piccione, Roberto Bocchieri, Cesare Bondioli, Maria grazia Giannichedda, …

Ore 14.00 – 19.00

Assemblea nr. 3
La cura, le organizzazioni, le risorse, le culture (2)

Le “strutture residenziali” ormai fagocitano più della metà dei bilanci regionali della salute mentale, già di per sé risicati. La tendenza a ricorrere al “posto letto residenziale” sembra in crescita inarrestabile e riduce irrimediabilmente la consistenza e la capacità di intervento dei servizi territoriali.

Bisogna ripensare alla presenza della cooperazione sociale, costrette ad appiattirsi su infelici politiche regionali.

Rischia di diventare dominante la diffusione di luoghi di cronificazione.

Le ingenti risorse, passivamente dedicate alla “residenzialità”, sono sufficienti per ripensare a forme diverse dell’abitare, dell’impegno lavorativo, del vivere sociale.

I progetti riabilitativi individuali, dove attivati, producono risultati tanto evidenti quanto inaspettati.

Le persone che vivono l’esperienza, il loro consapevole impegno di ripresa, di partecipazione e di volontà di presenza politica, devono rappresentare il denominatore comune, il punto di convergenza, l’orientamento dei progetti, delle strategie organizzative, delle culture, delle politiche per la salute mentale.

Coordina Vito D’Anza,  intervengono Gisella Trincas, Fedele Maurano, Fabrizio Starace, Andrea Fagiolini, Denise Amerini,Giuseppe Ciccarelli, Mario Serrano, Mimmo Castronuovo, ….

Alle ore 21.00, nello spazio esterno adiacente alla sala dell’incontro si terrà un concerto della Mabellini Jazz orchestra di Pistoia, diretta dal maestro Manolo Nardi

Sabato 6 giugno

Ore 9.00 – 13.00

Assemblea nr. 4
La cura e un governo nazionale per la salute mentale

Da tempo abbiamo consapevolezza che si sono strutturati 20 sistemi sanitari regionali. Le forme dell’organizzazione della salute mentale, spesso diversissime tra loro, finiscono per essere perfino inconfrontabili. L’incertezza del diritto alle “buone cure” crea ingiustificate diversità nell’esigere un comune diritto costituzionale.

L’assemblea dovrà ri-pensare al rapporto tra gli assetti regionali e una sensata, univoca, azione di governo nazionale.

La formazione degli operatori per la salute mentale vive la stessa frammentazione ed è distante dalle scelte legislative e organizzative che ha fatto il nostro paese. L’insegnamento della “salute mentale” non ha mai trovato posto nelle accademie, fatto salvo alcune – pochissime – lodevoli eccezioni.

Coordina Peppe Dell’Acqua, intervengono Manuela Granaiola, commissione sanità del Senato, Franco Rotelli, presidente commissione sanità della Regione FVG, discutono i temi Luigi Benevelli, Emilio Lupo, Renzo De Stefani, Alessia Petraglia, senatrice della Repubblica,  …

A richiesta verrà rilasciato l’attestato di partecipazione

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