Fioccano le adesioni alla proposta di costituire un’associazione di familiari, volontari e operatori dei servizi psichiatrici per promuovere la Salute Mentale e lottare contro lo stigma della malattia mentale. Fin dai primi accenni della iniziativa su facebook e subito dopo la sua presentazione nell’Auditorium “Ciriello” dell’ospedale di Venosa sono stati in tanti che hanno deciso di entrare nell’associazione. Una proposta altamente contagiosa, quella presentata dai genitori di pazienti psichiatrici, visto che in questa prima fase ha già fatto registrare circa 300 adesioni.

Alla base della iniziativa, la volontà di costruire occasioni e dotarsi di strumenti di mediazione tra bisogni privati e istituzioni; di condividere problemi concreti e trovare insieme soluzioni; di attivare reti di relazioni tra famiglie, associazioni e altri soggetti per arricchire la comunità locale di valori quali l’ascolto, l’accoglienza, la disponibilità verso i più deboli, la ricerca del bene comune. Il progetto, promosso e sostenuto dagli operatori del DSM-Nucleo Operativo Territoriale Venosa-Lavello, mira a rendere le famiglie protagoniste dei processi di riabilitazione, consapevoli di poter contare sul sostegno della comunità intera.

“Non possiamo più dare deleghe nè possiamo attendere che siamo gli altri a muoversi! Spetta a noi organizzarci – ha sostenuto Antonio Pescuma , presidente del Gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto – Di qui l’esigenza di costituire un’Associazione che promuova la salute mentale offrendo un sostegno efficace ai nostri figli e supporti la nostra lotta allo stigma”.

Una iniziativa che si inserisce in quella battaglia per affermare i diritti di cittadinanza del paziente psichiatrico, che passa attraverso la distruzione dei manicomi e la sperimentazione di percorsi di liberazione, partita con la così detta Legge-Basaglia. E per avere punti certi di riferimento lungo questo percorso è stato individuato un Testimonial di eccezione. Il gruppo si chiamerà, infatti, “Associazione Familiari Anti- Stigma “Alda Merini”. La poetessa, recentemente scomparsa diventa, così, il simbolo di quel percorso, che tra mille difficoltà e imprevisti, dalla “morte in manicomio” ha portato alla “vita sul territorio”. Nella fase di avvio dell’associazione svolgerà le funzioni di Presidente il prof. Michele Bigotti.

A cura dell’Ufficio Stampa Ambito Territoriale di Venosa – Resp. Dott. Giuseppe Orlando

Da: Azienda Sanitaria Locale di Potenza

tratto da: http://www.buoncammino.it 30/11/2009

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