La lettera appello alle istituzioni è firmata da 91 direttori dei dipartimenti di salute
mentale. La lettera è indirizzata alle più alte cariche dello Stato, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro della Salute Orazio Schillaci, i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa oltre al Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Raffaele Donini. 

“Le condizioni drammatiche nelle quali stiamo sempre più scivolando  consentono ai DSM di erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite dai Livelli Essenziali di Assistenza. Una situazione che si è aggravata con la pandemia e con le problematiche sociali ed economiche.
C’è bisogno di iniziative concrete e immediate per ricucire la rete pubblica dei DSM, sempre più sfilacciata, anche con un rilancio al loro interno dei percorsi psicologico psicoterapeutici, per realizzare una salute mentale comunitaria, in grado di dare risposte integrate ai diversi aspetti biologici, psicologici e sociali.
Chiediamo, rivolgendoci alla Vostra sensibilità, di avviare un percorso concreto vincolando risorse definite per i servizi pubblici dei DSM, consentendo alle Regioni di attuare fin dal 2023 un piano straordinario di assunzioni, secondo gli standard per l’assistenza territoriale dei servizi di salute mentale definiti proprio pochi giorni fa dall’Age.na.s”.
“Si tratta di destinare, al massimo in un triennio, oltre 2 miliardi al fine di raggiungere l’obbiettivo minimo del 5% del fondo sanitario per la salute mentale, come da impegno dei Presidenti delle Regioni nel 2001, richiamato anche dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2022. Con la speranza che questa lettera appello, nata unitariamente dalla coscienza dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale Italiani, possa determinare un vostro autorevole intervento perché il nostro grido di allarme sia accolto, a tutela di milioni di cittadini con disagio mentale e dei loro familiari”.