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Buone e cattive pratiche

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Scrive Giorgio Bignami: Non vi segnalerei questa “perla” se non fosse: 1. per la massiccia tiratura di Repubblica del sabato col supplemento Donna; 2. per il fatto che detto supplemento è rivolto appunto alle donne, cioè a coloro che più portano il carico della mancata o incompleta applicazione della 180. Insomma, come diceva il tenentino Albertone, i tedeschi ormai si sono alleati con gli americani Di seguito pubblichiamo la pagina curata da Umberto Galimberti sull’inserto…

La dimensione sociale e politica della recovery: per intraprendere il viaggio nelle guarigioni possibili “Non si può che essere protagonisti del proprio cammino” La recovery/guarigione è una possibilità per tutti: i servizi di salute mentale devono saper comunicare alle persone un senso di speranza, attraverso un linguaggio che trasmetta incoraggiamento e fiducia nelle loro potenzialità di riprendersi in mano la propria vita. I servizi devono creare le condizioni e le opportunità affinché le persone possano…

rete220_1“… Scriveva il drammaturgo Ernst Toller che essere nelle mani di uno psichiatra è come essere in balia di uomo che ha gli orecchi sordi e gli occhi ciechi” (Franco Basaglia, 1979)

L’Assemblea nr. 1 di Impazzire si può” intende segnare la cifra di tutto l’incontro triestino. Raccontare di uomini e di donne e di cosa accade quando si passa attraverso le istituzioni, le organizzazioni sanitarie, il rischio di non farcela e l’orgoglio della rimonta. Abbiamo capito che sono le sequenze semplici, gioiose o drammatiche, di successo e di fallimento che permettono di costruire comprensioni, scambi, possibilità.

Il convegno si presenta come fosse una ricerca, nella pratica, per ricomporre la continuità delle storie,delle relazioni, del futuro possibile.

Esserci come unica e irrinunciabile possibilità di essere protagonisti, cittadini attivi, soggetti politici, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

Per riflettere sui temi dell’Assemblea nr. 1 riportiamo l’intervento di Maria Grazia Bertelloni al Seminario Nazionale di “Legacoopsociali” del 22 Maggio 2012.

ombrelloSiamo un gruppo di 4 donne, abbiamo una disabilità intellettiva, e stiamo impazzendo perché continuano a volerci inserire nei contenitori della disabilità.

Noi invece vogliamo uscirne ed entrare nella vita vera, quella in cui possiamo anche noi fare fatica, per esistere, volgiamo potere essere utili con le nostre capacità seppur piccole, collaboriamo per la preparazione dei panini per i senzatetto della stazione con la comunità di Sant’Egidio, vogliamo poter dimostrare che solamente facendo esperienza possiamo crescere come individui.

Dopo l’ennesimo atto di delegittimazione che la Regione, l’asl e gli ambiti territoriali hanno messo in atto nei nostri confronti sancendo di fatto la mancata tutela del percorso che abbiamo attivato, abbiamo deciso di indirizzare all’on. Caldoro e a tutti voi la lettera in allegato per portarvi a conoscenza della decisione estrema di chiudere le nostre attività e sospendere il percorso portato avanti in questi anni. Nel corso degli anni abbiamo preso consapevolezza che le…

palazzoorabonadi Giovanna Del Giudice

Mentre le cooperative sociali dell’Asl di Caserta, co-gestori dei Budget di salute/progetti terapeutico riabilitativi individuali,  hanno indetto per lunedì 28 maggio una manifestazione pubblica per la  riconsegna delle chiavi dei beni confiscati dove si utilizza la metodologia dei Budget di salute e la chiusura del ristorante pizzeria sociale Nuova Cucina Organizzata, dacchè sono “venute meno le necessarie tutele istituzionali”,  sempre nell’Asl di Caserta il Direttore del Dipartimento di salute mentale  promulga una delibera in cui stabilisce la chiusura del Centro di salute mentale di Palazzo Orabona ad Aversa ed il suo trasferimento in un padiglione dell’ex ospedale psichiatrico. A seguito di tale delibera, il giorno 6 giugno nel Csm viene indetta una assemblea con le associazioni dei familiari, gli utenti, le cooperative sociali, la cittadinanza, come dice un comunicato  “per fronteggiare l’attacco più forte mai sferrato finora alla legge Basaglia”.

Sono numerose le segnalazioni di mancato servizio, soprattutto notturno, da molti anni da parte dell’utenza della salute mentale, cui viene chiesto di chiamare il 118, operazione forzosa, dato che il Disagio Psichiatrico non è nel ricovero obbligatorio che cerca la sua soluzione ma nella comprensione umana ed antropologicamente necessaria del personale competente del DSM, che si è sottratta volontariamente manipolando il sistema. Questi dati sono ignorati dal sistema di rilevazione, ma gli infermieri dei CSM…

E’ giunto a compimento in questi giorni l’articolato processo di revisione e modernizzazione dell’area della salute mentale dell’AUSL di Cesena. Infatti con impegno e determinazione dapprima si è provveduto a ridefinire, in coerenza alle indicazioni e leggi regionali, le caratteristiche dell’area della Riabilitazione e il suo adeguamento alle necessità delle persone in carico al servizio e successivamente si sono riconsiderati, nell’ottica del miglioramento dell’accessibilità ai servizi, i Punti di Accesso Facilitato (ambulatori) sia nel Distretto…

di Mario Colucci [1] Ho ripensato spesso al coraggio di Franco Basaglia. Ho ripensato a quel 1961, quando lasciò la tranquilla vita universitaria di Padova e arrivò a Gorizia. Ho immaginato lo shock non appena arrivato in manicomio, il trauma di fronte ai quei 600 malati che si aggiravano come spettri nei cameroni ospedalieri. Franca Basaglia mi raccontò che il primo impulso di Franco fu quello di mollare tutto, andare via, rinunciare. Dobbiamo immaginarcelo questo…