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Punti di vista

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Quando accadde che il biondo norvegese sterminò 71 giovani  socialisti, tutti si affrettarono a dire che era un pazzo, uno schizofrenico.

Lorenza Magliano telefonò al forum per parlarne.

Ci disse: “ fosse stato un musulmano avremmo  senza dubbi detto terrorista”.

di Donato Morena Tra qualche giorno si terrà (si è tenuto, il 13 settembre us. Ndr) un incontro a Montichiari (Brescia) in cui si parlerà anche di Elettroshock. Non è casuale, immagino, la scelta del luogo essendo sede di uno dei pochi centri (circa sedici in totale in Italia), ma con numeri consistenti, dove si pratica la Terapia Elettroconvulsivante (TEC). L’Elettroshock, appunto, come è stata definita questa controversa pratica dai suoi scopritori Bini e Cerletti…

largedi Peppe Dell’Acqua

Devo confessare tutta la mia incompetenza. Quando parlo di elettroshock (ECT) non so bene di cosa parlo: non l’ho mai visto fare, non l’ho mai praticato, non l’ho mai subito(!). Basaglia che spesso gli “gli scienziati” citano, l’ha praticato nella Clinica delle Malattie Nervose e Mentali a Padova negli anni ’50, lo ha trovato al suo arrivo a Gorizia nei primi ’60. Da allora questo trattamento non ha più trovato asilo nelle sue pratiche e nelle nostre future.

Di ECT, tuttavia, ho dovuto occuparmi. Mi hanno interrogato le bocche sdentate, il decadimento fisico e intellettivo, lo sguardo vuoto degli internati che lo avevano subito. Il terrore, la sconfitta, la mestizia che ancora dovevo ritrovare nelle loro stentate parole.

di Luigi Benevelli. La legge 180/78, le sue finalità e i suoi assetti organizzativi hanno trovato la loro piena collocazione nell’impianto della legge 833/78 istitutiva del Servizio sanitario nazionale (Ssn);  al riguardo ritengo che l’assistenza psichiatrica pubblica italiana debba continuare a riconoscersi negli assetti e nel destino del Ssn e che si debba evitare anche solo di evocare uno status a sé per la psichiatria pubblica anche perché questo aprirebbe lo spazio al ritorno a…

di Alessandra Rigoli Voglio, nel mio piccolo, rendere giustizia ai medici del Great Ormund per aprire una discussione, per suscitare domande e cercare nuove risposte. Credo sia davvero sbagliata la posizione espressa da alcuni circa la vicenda di Charlie e trovo molto gravi le accuse che vengono rivolte a medici e giudici di essere assassini. Accuse gravi e ingiustificabili. Che mi spaventano molto. Anche perché me le sono sentite rivolgere in una circostanza simile a questa…

Di Luigi Benevelli. Note di commento alle Linee guida del Ministero della Salute per il trattamento dei disturbi mentali delle persone Richiedenti e Titolari di Protezione internazionale e umanitaria (RTP), 22 marzo 2017. Il Ministero della Salute italiano ha licenziato il 22 marzo scorso, a conclusione di un lavoro di due anni e mezzo, le Linee guida per la programmazione degli interventi di assistenza e riabilitazione nonché per il trattamento dei disturbi psichici dei titolari…

di Donato Morena. “Dottore mio figlio fuma spinelli, ha cominciato a spacciare e non vuole saperne di smettere, al Sert non vuole andarci, dice che noi genitori non abbiamo capito niente della vita, possiamo fargli un ricovero in psichiatria?”. ”Mia figlia è scappata di casa, si guadagna da vivere con delle sex-cam e non vuole saperne di cambiare vita, cosa dobbiamo fare? siamo disperati, e se fosse sua figlia?”. “La ragazza quest’anno sta andando malissimo…

tsopioltelloIl Trattamento sanitario obbligatorio, ovvero la sua regolamentazione, nucleo sensibile – ma certo non dominante – della legge di riforma del 1978 rappresenta il punto di massimo equilibrio tra il bisogno di cura riconosciuto nella circostanza di un disturbo mentale che compromette la salute, la dignità, la contrattualità l’immagine  sociale della persona  e la mancanza di consenso, fino al limite estremo del rifiuto ostinato; nella pratica una intensa negoziazione per garantire il diritto alla cura e alla salute come  previsto dall’articolo 32 della Costituzione, rischia al contrario di assumere, all’atto della sua applicazione, distorsioni e disattenzioni tali da renderlo strumento di repressione e di mortificazione.

m_cavCara Maria, ho letto di recente una tua dichiarazione. Hai detto: “..fare delle Rems appannaggio esclusivo delle persone prosciolte e con misura di sicurezza definitiva, avrebbe significato, negare il diritto di cura a un’ampia fascia di persone detenute, abbandonandole al proprio destino (!) …” Quando sento parlare di carceri, di manicomi , di matti m’imborezzo, come dicono a Trieste, e così mi è venuto di scriverti.