di Peppe Dell’Acqua
Devo confessare tutta la mia incompetenza. Quando parlo di elettroshock (ECT) non so bene di cosa parlo: non l’ho mai visto fare, non l’ho mai praticato, non l’ho mai subito(!). Basaglia che spesso gli “gli scienziati” citano, l’ha praticato nella Clinica delle Malattie Nervose e Mentali a Padova negli anni ’50, lo ha trovato al suo arrivo a Gorizia nei primi ’60. Da allora questo trattamento non ha più trovato asilo nelle sue pratiche e nelle nostre future.
Di ECT, tuttavia, ho dovuto occuparmi. Mi hanno interrogato le bocche sdentate, il decadimento fisico e intellettivo, lo sguardo vuoto degli internati che lo avevano subito. Il terrore, la sconfitta, la mestizia che ancora dovevo ritrovare nelle loro stentate parole.