di Paolo Corso
ASSEMBLEA DEL FORUM DELLA SALUTE MENTALE – 28 MARZO 2022
Mi chiamo Paolo Corso e scrivo da Roma.
Peppe Dell’Acqua lo scorso dicembre mi ha chiesto di partecipare alle Assemblee del Forum della Salute Mentale.
A seguito dell’incontro del 28 marzo scorso invio le seguenti considerazioni:
Coloro che sono intervenuti hanno:
➢ parlato di persona e di soggettivazione;
➢ richiamato che i diritti umani oltre sanzionare e debellare la contenzione meccanica contemplano molto di altro;
➢ definito che il Territorio non si trova precostituito ma deve essere frequentato,
vissuto, condiviso;
➢ ritenuto che il “Manifesto della Salute Mentale” (S. Thanopulos, F. Starace, P. Politi, A. D’Elia, A. Barbato) è uno strumento valido, sono state suggerite delle integrazioni da produrre anche nello spazio dell’Assemblea del FSM;
➢ denunciato la carenza di personale operante nei Servizi, ridotto alla quasi sola attività di mantenimento farmacologico;
➢ segnalate le difficoltà che le Associazioni di volontariato verificano all’interno dei CCSSMM e le relative difficoltà strutturali a collaborare con i Servizi;
➢ constatato il disallineamento in diversi Servizi, tra gli indirizzi duri e quelli
psicodinamici della psichiatria;
➢ denunciato che l’attuale politica regionale del FVG sta attivando un “turn over” direttoriale e dirigenziale teso a definire un nuovo concetto di “produttività” (socio-sanitaria) che passa anche dalla riduzione degli orari di apertura dei CCSSMM, già aperti H24.
Come evidenziato da Luigi Benevelli, alcuni dei partecipanti sono in quiescenza, e non è difficile verificare, aggiungo, che per almeno un’altra decina è alle porte il pensionamento nei prossimi due, tre anni.
È auspicabile che quest’Assemblea dovrà estendersi ai giovani laureandi, agli
specializzandi e ai neo assunti presso i Servizi Territoriali della Salute Mentale, per
permettere loro di avere uno spazio di confronto che gli dia la consapevolezza e la forza necessarie perché non si lascino modellare dal flusso della psichiatria predominante che ritiene meramente “ideologiche” e “obsolescenti” le attività tese a voler perpetuare il pensiero e l’operato di Franco Basaglia, nonché i contenuti del Manifesto, per es., perché ritenuti non più attuali.
Trattasi, viene scritto da più parti, “…di minoranze di nostalgici delle antiche lotte al manicomio…”.
Allo stesso tempo riporto dei passaggi della relazione di Benedetto Saraceno, portata in videoconferenza, lo scorso 4 dicembre 2021 a Napoli, in occasione della presentazione del Manifesto della Salute Mentale.
Espone Benedetto Saraceno:
“…gli psichiatri, tutti gli psichiatri, comprano questa merce (gli psicofarmaci) e sono esposti alle comprovate manipolazioni di Big Pharma. La questione centrale è come fare cessare l’influenza di Big Pharma e forse grazie alle tanto demonizzate evidenze rendere evidenti i danni e i rischi”.
“La questione vera che io sento non affrontata e che la psichiatria è maestra nel negare nella pratica ciò che afferma nelle sue dichiarazioni.”
“Da quanti anni le associazioni professionali degli psichiatri evocano, retoricamente evocano, l’etichetta dei diritti umani ma sono complici nelle pratiche che li violano.”
Invito chi non avesse seguito la Conferenza della presentazione del Manifesto della Salute Mentale, di ascoltare gli interventi dei redattori del Manifesto, nonché la versione integrale dell’intervento del Prof. Benedetto Saraceno, di cui sopra ne ho riportato solo alcuni passaggi.
Di seguito il link della registrazione della videoconferenza al sito della SPI…
Nell’Assemblea FSM dello scorso 28 marzo 2022 erano presenti poco più di 50 persone; la presenza dei giovani ha lasciato molto a desiderare; vi è una forte prevalenza di (neuro)psichiatri; ciò non è salutare per la salute mentale.
Le preponderanti forze psichiatriche, anche in questo contesto assembleare, se pur solo simbolicamente, ci comunicano che la salute mentale è ancora nelle mani degli psichiatri con delega, de facto, da parte della società.
Le aspettative sociali non sono mutate nel corso degli ultimi due secoli: alla psichiatria, si continua a chiedere che i pazienti psichiatrici vengano relegati in luoghi chiusi e lontano dai centri abitati.
Ne sarebbe la conferma, Anno Domini 2022, anche il testo di cui all’art.32 presente al c.d.
“Decreto Energia”:
“Art. 32 del DECRETO-LEGGE 01/03/2022, n. 17 Misure urgenti per il
contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo
sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche
industriali.
Disposizioni urgenti volte all’implementazione della capacità di
accoglienza delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza
1. Allo scopo di prorogare il pieno funzionamento della residenza per
l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) provvisoria di Genova-Prà
e contestualmente consentire l’avvio della REMS sperimentale di Calice al
Cornoviglio (La Spezia), è autorizzata la spesa di 2,6 milioni di euro
annui per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. A tal fine è vincolato,
in favore della Regione Liguria, il corrispondente importo a valere sulle
risorse di cui all’articolo 1, commi 34 e 34-bis, della legge 23 dicembre
1996, n. 662.
2. A decorrere dall’anno 2025, il limite di spesa … omissis ….può essere
incrementato in relazione agli eventuali maggiori fabbisogni emergenti,
come individuati annualmente in sede di riparto del finanziamento
sanitario corrente standard e in coerenza con la dinamica del medesimo
finanziamento. Al maggiore onere si provvede a carico delle risorse di
cui all’articolo 1, commi 34 e 34-bis, della legge n. 662 del 1996.”
Il giurista Daniele Piccione non si stanca mai di ripetere che “i luoghi di concentrazione di persone ristrette nella libertà personale”, mi permetto di aggiungere, ristrette non solo de iure ma anche de facto, “determinano l’effetto che quando questo luogo ha più di una funzione, quella di controllo sociale, quella di riabilitazione, quella di internamento e quella di cura, alcune di queste funzioni degradano mentre una prevale in modo assoluto sulle altre… quella di controllo sociale come sì è ampiamente dimostrato nell’esperienza degli Ospedali Psichiatrici Civili che portavano con se una forza straordinaria ossia quella di schiacciare del tutto la funzione terapeutica in favore di quella del contenimento del folle”.
Tale analisi non certo può essere tacciata di elaborazione ideologica; credo che chiunque di questa Assemblea abbia frequentato gli ospedali psichiatrici civili e anche giudiziari non possa che confermare l’analisi di Daniele.
I giovani medici, operatori della salute mentale, oltre che conoscere la farmacologia, devono conoscere la storia della psichiatria, almeno quella del secolo scorso, ed essere consapevoli che nelle mani degli psichiatri vengono messi a disposizione degli strumenti, alcuni al limite della legittimità e dei diritti umani, potentissimi e pericolosissimi strumenti: il potere diagnostico, i contenimenti farmacologico, meccanico e psicologico, e la costruzione dello stigma, non di rado, esteso anche ai familiari.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, le linee guida dell’OMS sulla salute mentale, la letteratura prodotta e raccolta nella “Collana 180, archivio critico della salute mentale”, il Manifesto della Salute Mentale, il preziosissimo contributo che ci offre la storica Silva Bon con i suoi scritti, e altri vissuti professionali ed esperienziali, di cui noi tutti siamo portatori, devono essere tutelati, conosciuti, discussi e trasferiti ai più giovani.
Grazie per l’attenzione.
Paolo Corso
sociologo
Roma, 6 aprile 2022