Il Dipartimento di salute mentale dell’azienda, lancia 5 progetti tra cui anche uno di pet therapy con il cane in Ospedale. Nuove strategie terapeutiche per integrare gli approcci convenzionali della pratica clinica. Cinque progetti tra cui la Pet Therapy con il cane in corsia. Questo in sintesi il progetto elaborato dall’Area Funzionale Omogenea di Psichiatria, nata dalla convenzione tra Asl n. 3 e la Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Perugia coordinata dal professor Roberto Quartesan, che ha raccolto la sfida dell’innovazione elaborando appunto il progetto “Approccio multimodale e trattamento integrato per il paziente grave”. Lo studio è frutto dell’impegno della dottoressa Antonia Tamantini, Direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’Asl 3. Il progetto generale è composto da 5 sottoprogetti sperimentali, pensati ed elaborati da un’equipe multiprofessionale che ha messo a disposizione le proprie competenze e idee promuovendo nuovi studi. La novità è il progetto sperimentale che consentirà per la prima volta il libero accesso del cane nell’Ospedale di Foligno con l’obiettivo di valutare l’efficacia della terapia assistita dagli animali come tecnica di comunicazione non verbale nell’espressione delle emozioni del paziente con grave psicopatologia. La Pet Therapy è una metodica dolce, priva di effetti collaterali, che si fonda essenzialmente sulle capacità degli animali di evocare e fornire emozioni all’essere umano. Non è una terapia ma un supporto alle cure mediche che offre la possibilità di migliorare lo stato relazionale ed emozionale del paziente. Le Attività e le Terapie Assistite dagli Animali (AAT) saranno inserite nel processo terapeutico e saranno articolate in sessioni della durata di circa un’ora e mezzo, strutturate in base alla patologia psichiatrica e alle caratteristiche del paziente. Nessuna improvvisazione, dunque, l’obiettivo dell’equipe è quello di valutare, programmare e prescrivere sedute di AAT per pazienti con disturbi psichiatrici e di garantire risposte appropriate. Ad occuparsi di questo trattamento la dottoressa Teresa La Ferla in collaborazione con la dottoressa Maria Chiara Catalani e David Morettini. Il progetto sperimentale che è già partito nello spazio dedicato alle attività riabilitativo-ricreative del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale di Foligno. Gli altri 4 progetti vedono protagonisti il dottor Massimo Caponi, psicologo e psicoterapeuta esperto in Psicoterapia Gruppoanalitica e coordinatore dell’intero progetto, con “La terapia gruppo-analitica per il paziente critico all’interno del progetto terapeutico-riabilitativo”, la dottoressa Patrizia Trabalza (Progetto di intervento psicologico in SPDC”: il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura si pone come “ponte” tra l’Ospedale e il territorio); il dottor Massimiliano Piselli e la dottoressa Alessandra Befani (Diffusione dell’intervento psicoeducativo familiare secondo Falloon nella gestione del Disturbo Bipolare di tipo I nei servizi di salute mentale) e anche l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici (RIcostruire il futuro: centro socio-riabilitativo per l’inserimento lavorativo dei soggetti autistici ‘La Semente’ di Spello, centro diurno-fattoria sociale).

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