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collana 180

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Collana 180

«Quando oggi, in un libro dalle pagine bianche come neve rileggo le storie dei matti che dormivano sulla collina di San Giovanni come una volta dormivano i morti sulla collina di Spoon River, ancora oggi io posso sentire il grandioso cuore della voce che li ha svegliati. Per non dover mai più dormire quel sonno».
Kenka Lekovich (prefazione della seconda edizione di Non ho l’arma che uccide il leone)

Collana 180

Dopo l’inatteso successo dello spettacolo teatrale, è ora in libreria “(tra parentesi). La vera storia di un’impensabile liberazione” di Peppe Dell’Acqua, Massimo Cirri e Erika Rossi. Il racconto-testimonianza della rivoluzione basagliana entra a far parte dei titoli della
Collana 180 delle Edizioni Alpha Beta Verlag.

Collana 180

Oggi che la sfida del superamento dell’Opg è sostanzialmente vinta, la grande questione è come dare piena funzionalità al nuovo sistema riformato. Questo può avvenire solo a partire da quei valori che ogni giorno Mario Tommasini e Franco Basaglia hanno testimoniato e che possono ispirare il lavoro di psichiatri, magistrati, forze dell’ordine e di tutta la comunità. Quella comunità che sa manifestarsi nelle forme più belle di fronte alle catastrofi e che tanto fa nel quotidiano e nel silenzio, affinché si affermi in ogni occasione, al di là delle pratiche, delle procedure e delle istituzioni, il valore della persona, di ogni singola persona.

Collana 180

Un libro che costituisce un importante contributo al dibattito che si è aperto sulle strategie per superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari, una questione sulla quale ha lavorato la Commissione d’inchiesta parlamentare presieduta dal senatore Ignazio Marino, che il 25 gennaio 2012, con la legge detta “svuota carceri”, ha avviato un percorso che ha portato alla chiusura dei sei OPG presenti in Italia. Un passo in avanti per una situazione che sembrava destinata a un irrimediabile immobilismo, ma che ha aperto una complicata transizione da strutture ad alta sicurezza e di grandi dimensioni verso altre più piccole e più diffuse, ma che non sposterebbero la logica del “controllo” che le caratterizza. Dunque che fare?