basaGiungiamo con questo atto all’epilogo di un impegno durato 5 anni precisi, quando il 13 maggio 2005 organizzammo i “BUS 180” che attraverso la città portarono in piazza Loggia utenti, familiari, cittadini che salivano alle fermate, operatori, dove si formalizzò, con l’allora sindaco di Brescia, la richiesta di titolare questo luogo a F. Basaglia. E’ stata lunga, ma come Basaglia stesso ha dimostrato “un’idea cammina sulle gambe di uomini e donne che credono in ciò che fanno”.

Un grazie quindi ai 1018 firmatari della petizione che 5 anni fa richiese di far diventare questo luogo un parco dedicato a F. Basaglia, a chi questo progetto lo ha sostenuto nelle sedi istituzionali vecchie e nuove – l’ex presidente del consiglio comunale di brescia Laura Castelletti e l’attuale assessore ai lavori pubblici Mario Labolani ; a chi lo rese possibile e non è più tra noi ( mi riferisco all’assessore all’urbanistica Mario Venturini che mi chiamò e mi disse: perché invece del parcheggio dell’ASL dove inizialmente pensammo di titolare uno spazio a Basaglia non gli dedichiamo un parco che nascerà tra le case che saranno costruite di fronte all’ex op ? ): un grazie in ultimo al Forum Salute Mentale, e al Comitato Parco Basaglia che ne ha raccolto l’obiettivo facendolo diventare realtà, per non aver mollato nei momenti in cui sembrava che tutto ci fosse contro: ecco, se gloria, silvia, teresa, lina, pia, ernesto, carla, claudio, giuditta – e gli altri che si sono aggiunti nel cammino – non avessero impegnato il loro tempo oggi non saremmo qui a festeggiare in questo posto.

Agli studenti dell’Arnaldo a cui ho provato, con Carla, a spiegare chi fosse F. Basaglia: la visione della fiction tv della rai penso lo abbia rappresentato bene. Un uomo che ha dimostrato che l’impossibile ( la chiusura dei manicomi ) era possibile, semplicemente perchè l’ha fatto e perché ha posto la dignità dei pazienti come bussola per trasformare la realtà che lo circondava: nel momento in cui liberava dalle cinghie di contenzione i pazienti, liberava sé stesso, liberava tutti noi.

Nel momento in cui si affacciano tentativi di riportare indietro le lancette della storia con proposte di modifica della legge 180, realizzare un parco dedicato a Franco Basaglia, padre riconosciuto di questa legge, consente di non dimenticare che ci sono ancora persone che per la loro malattia sono condannate all’isolamento, all’emarginazione.

Il parco è un luogo dove la memoria della riforma psichiatrica del ’78 non è imbalsamata ma considera la malattia mentale contraddizione irrisolta, che richiede impegno, partecipazione.

Quello che il Comitato Parco Basaglia domanderà ai cittadini per realizzare il monumento di Marco Cavallo, simbolo della libertà dei pazienti del manicomio di Trieste (dove Basaglia lavorava), che venne portato in corteo per le strade della cittadina, nel lontano ’73. Verrà posizionato in autunno, dopo la realizzazione concordata con l’Amministrazione, durante la giornata mondiale della Salute Mentale.

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