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Di Michela Trigari [articolo uscito su Redattore Sociale] A cinque anni dalla nascita delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, che hanno preso il posto degli ospedali psichiatrici giudiziari, luci e ombre su un nuovo modo di superare violenza (o reato) e disturbo mentale A M. ogni tanto tremano le mani. Però è contento di parlare e sorride spesso. Sembra un buontempone. Racconta la sua giornata tipo all’interno della Rems Casa degli Svizzeri di…

Di Peppe Dell’Acqua La scorsa settimana al telegiornale una giovane giornalista, entusiasta, manda un servizio da una casa di riposo lombarda, emiliana, campana, sarda… «Qui ci sono 120 anziani e oggi è festa – dice – è Natale e arriva la banda dalla città per il concerto.» Sembra invitarci a guardare quel luogo, pulito, ordinato, sereno… e la città non dimentica i suoi nonnini, dice proprio così. Non è ancora Natale e neanche la vigilia,…

[Illustration by Rose Wong] Di Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, già responsabile del Distretto 2 e coordinatrice socio sanitaria dell’Azienda sanitaria triestina Il racconto continua In questa direzione, di recente, va l’organizzazione del lavoro dell’assistenza domiciliare: ricercare elementi epidemiologici, demografici, ambientali, culturali, storici, che caratterizzano il microterritorio, riconoscere e valorizzare i legami presenti, le risorse naturali, cercare di connettere il problema del singolo, la specifica azione sanitaria al contesto allargato. Non è facile e immediato…

Di Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, già responsabile del Distretto 2 e coordinatrice socio sanitaria dell’Azienda sanitaria triestina Che il cittadino conosca il suo distretto Il lavoro del distretto non ha garanzie di efficacia senza un’interfaccia continua con i cittadini che lo abitano e le loro rappresentanze. Creare servizi territoriali in alternativa all’ospedale presume che il cittadino conosca il suo distretto, sappia che può ricevere risposte di qualità e di vicinanza. Le pretenda, anche segnalando…

Di Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, già responsabile del Distretto 2 e coordinatrice socio sanitaria dell’Azienda sanitaria triestina La medicina si fa realtà Spesso negli anni, e forse ancora oggi qualcuno lo pensa, l’ospedale ha definito la medicina territoriale come una forma di sotto-medicina e il lavoro del distretto quasi una sorta di assistenza sociale. Noi pensiamo, invece, di fare davvero la medicina di territorio, e intanto cominciamo a pensare alla medicina di comunità. La…

[Photograph by Igor Kovalenko/European Pressphoto Agency] Di Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, già responsabile del Distretto 2 e coordinatrice socio sanitaria dell’Azienda sanitaria triestina Ci occupiamo di habitat e pensiamo alle microaree Quando nel 2004-2005 abbiamo sperimentato il passaggio dal progetto Habitat, salute e sviluppo della comunità al progetto Microaree, che richiedeva un investimento sanitario più significativo in alcuni microterritori individuati, con la finalità di guadagnare obiettivi di salute ben definiti, si è evidenziato in…

Di Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, già responsabile del Distretto 2 e coordinatrice socio sanitaria dell’Azienda sanitaria triestina Un lavoro tutto interno per costruire una struttura distrettuale forte, coesa, di senso Nel gruppo, la componente numericamente più rilevante era costituita dagli infermieri. Qualificati, professionalmente preparati, presenti in tutti i servizi del distretto, in particolare nell’Assistenza Domiciliare Infermieristica (ADI, poi SID), hanno costituito un corpo monoprofessionale che, su segnalazione del medico di medicina generale e in…

Di Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, già responsabile del Distretto 2 e coordinatrice socio sanitaria dell’Azienda sanitaria triestina Verso la fine del 1999, ero allora responsabile del Dipartimento delle Dipendenze dell’azienda per i servizi sanitari triestina, Rotelli mi chiese di assumere la responsabilità del Distretto 2, al quale afferiva una popolazione di circa 60.000 abitanti dei rioni del centro città. Accettai. La costruzione di una medicina territoriale e di comunità, alternativa all’ospedale, era una nuova…

[disegno di Camilla] Di Allegra Carboni Una delle prime cose che Sarah mi ha scritto nelle e-mail che ci siamo scambiate è che le persone se la prendono davvero sul personale quando non ti ricordi di loro. Non parlava per sentito dire e non stava avanzando supposizioni, mi riferiva semplicemente qualcosa che ha sperimentato sulla sua pelle. Le è capitato di perdere la memoria, di non ricordare molte cose della sua vita, e anche se…

Recovery Di Allegra Carboni Anche negli Stati Uniti c’è stato qualche lodevole tentativo di mettere in discussione il modello manicomiale e le modalità con cui viene affrontato il disturbo mentale, qualche esperienza che ha cercato silenziosamente di capovolgere l’oggetto dell’attenzione e di spostarlo dalla malattia alla persona. Penso per esempio a Soteria, modello di trattamento proposto dallo psichiatra Loren Mosher, specializzato nello studio della schizofrenia. Si tratta forse di uno dei primi progetti concreti di…