In viaggio con Marco Cavallo
di Peppe Dell’Acqua

Sono riuscito a parlare con Marco Cavallo, ha trovato un po ‘ di tempo libero tra i viaggi e gli incontri con i bambini. Sapeva già tutto, delle decine di articoli dei giornali e delle tante mail che stiamo ricevendo che gli offrono ospitalità ora qui ora là.

“Qui nella fattoria Clarabella” mi ha detto “mi trovo bene, ma voglio tornare a Trieste appena finisco di andare a trovare tutti gli amici. Qui incontro i ragazzi delle scuole medie e ogni giorno qualcuno si occupa di curare i miei zoccoli e il colore della pelle che con la vecchiaia tende a sbiadire.

Dovrò andare a Volterra, dove resterò almeno due settimane. Non ho capito bene ma stanno cominciando a riqualificare quello che fu il manicomio più grande d’Italia. Più di seimila erano gli internati. Tanti me ne parlarono, un luogo orrendo, inutile dirlo. E poi mi scrisse anche lettere difficili da decifrare Fernando Oreste Nannetti. NOF4 si firmava, ma intanto con un chiodo stava scrivendo e disegnando sulle pareti del cortile storie che lasciano senza fiato. Centocinquanta metri di graffiti densi, densi, densi. Su una parete alta un metro e mezzo. Quando mi raccontano di NOF4 non riesco a pensare all’arte ma al dolore atroce, alla sospensione del tempo, al grigiore di quei cortili. Altro che continuare a parlare dell’arte in manicomio. Il sindaco mi manda a dire che c’è fermento in città, mi aspettano dappertutto. Conoscerò anche gli attori del teatro della fortezza!

E poi dovrò essere a Bologna, mi vogliono all’inaugurazione di una piazza rigenerata alla Bolognina. Una piazza pensata tutta per i giovani, pensate: dovrò fare il mio ingresso in corteo in mezzo a un mare di giovani. Chi meglio di me. Proprio come un vecchio e saggio nonno.

E non finisce qui, perchè mi vogliono ancora a Catanzaro, a Reggio Calabria, a Iesi, a Busto Arsizio… e a Brescia per l’anno della cultura. Ho tanti di quegli impegni che forse non riuscirò ad accogliere a Trieste un cavallo di razza, il Persano, che è partito dalla Reggia di Caserta con il suo cavaliere, un cowboy australiano e, pezzo per pezzo, sta risalendo l’Italia visitando comunità e associazioni per promuovere attenzioni alla Salute Mentale. Il suo lungo e faticoso viaggio dovrà concludersi a Trieste”

 

Con quel suo orgoglio un pò narciso

“… hai visto? Perfino l’Osservatore Romano ha fatto una paginata su di me”

E’ commosso e ringrazia tutti quelli che sono disposti a ospitarlo. Per intanto, dopo il riposo alla cascina Clarabella, riprenderà il suo viaggiare. E poi… e poi si vedrà.

Per approfondire:

  • Antonio Slavich, “All’ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizia 1961” Collana 180. Archivio critico della salute mentale. 
  • Franco Basaglia, “Conferenze brasiliane”, Raffaello Cortina Editore, 2000
  • Franca Ongaro Basaglia, “Salute/malattia. Le parole della medicina”. Collana 180. Archivio critico della salute mentale. Edizioni Alpha Beta Verlag, Merano, 2012.
  • Marco Turco e altri, “C’era una volta la città dei matti”, film e trattamento. Collana 180. Archivio critico della salute mentale. edizioni Alpha Beta Verlag, Merano, 2011.
  • Daniele Piccione, “Il pensiero lungo. Franco Basaglia e la Costituzione”, Collana 180. Archivio critico della salute mentale. edizioni Alpha Beta Verlag, Merano, 2013.
  • Massimo Cirri, Peppe Dell’Acqua, Erika Rossi, “Tra parentesi. La vera storia di una impensabile liberazione”. Collana 180. Archivio critico della salute mentale. edizioni Alpha Beta Verlag, Merano, 2020.
  • Franco Rotelli, “L’istituzione inventata. Racconto di un’esperienza. Trieste 1971-2010”; Collana 180. Archivio critico della salute mentale. edizioni Alpha Beta Verlag, Merano, 2015.
  • Giuseppe Dell’Acqua, “Fuori come va? Famiglie e persone con schizofrenia. Manuale per un uso ottimistico delle cure e dei servizi”, Feltrinelli Ed. 2010