151143446-fe6244f5-02f0-4726-a7db-f16e5be9308612 marzo, dodicesimo giorno

Di Luigi Benevelli

Ho partecipato all’audizione in Prefettura con la delegazione senatoriale reduce dalla visita in mattinata all’opg di Castiglione. E’ stato un incontro importante perché ha rivelato le posizioni di operatori della giustizia e della psichiatria pubblica, dell’amministrazione regionale, della politica nazionale, le ipocrisie, le grandi paure. Gli psichiatri si sono arroccati nella “clinica”, sempre definendosi solo “noi clinici”; l’amministrazione penitenziaria fa quello che può colle risorse date (investimento al s. Matteo di Pavia per un Centro clinico che dovrebbe sostituire quello di S. Vittore); i magistrati di sorveglianza possono aggirare la legge 81/2014 dimettendo dagli opg ma prescrivendo gli arresti domiciliari vincolati all’assunzione dei farmaci – con il rientro nel circuito penitenziario per violazione delle norme; quelli che giudicano applicano la legge -taluno ignorando le innovazioni della 81 e riconoscendosi nel Codice Rocco; l’amministratore regionale è orgoglioso di avere Castiglione che è già (da sempre?) pronta ( ha detto che farà Rems anche a Limbiate) e che tiene generosamente a disposizione per altre regioni; la delegazione senatoriale è apparsa assai rassicurata dal contatto con Castiglione, alla fine dichiarando addirittura che la Lombardia sarebbe la prima regione in assoluto. Un accenno di contestazioni reciproche fra Magistratura e psichiatria dei Dsm (e universitaria) del tipo “voi non ci consultate”, “vi affidate a signori delle perizie che operano senza consultare i colleghi dei Dsm”, “non è una cura l’obbligo a passare una volta al mese dal cps per assumere una pillola”, ” i servizi di salute mentale- in Lombardia- funzionano male” è rapidamente rientrato. Allo stato delle cose, quanto messo in moto dalle innovazioni della legge 81/2014 ha davvero del miracoloso. Lavorerò sulla nota per l’audizione del 9 anche in relazione a quanto di assai preoccupante accaduto il 9.

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