Trieste, 30 dic. (Agi) – Dopo le dichiarazioni del ministro per le Pari Opportunita’ Mara Carfagna che si e’ detta favorevole alla revisione della Legge 180 sulla psichiatria, da registrare un intervento al Gr del Friuli Venezia Giulia di Franco Rotelli, direttore dell’Azienda sanitaria triestina e collaboratore di Franco Basaglia, padre della riforma dei manicomi e dei trattamenti psichiatrici. Secondo Rotelli “le associazioni e anche i familiari dei pazienti chiedono servizi e non di cambiare la legge 180. Chiedono in sostanza alla regione, cui compete di applicare la legge, di sviluppare molto pi rapidamente e intensamente i servizi che molte regioni italiane danno tutt’ora e sono costituiti in modo organico”. In particolare il modello che noi abbiamo impiantato 30 anni fa – secondo Rotelli – tarda moltissimo ad essere realizzato in Italia anche se ¿ ormai convinzione unanime che questo sia il modello pi corretto di organizzazione di servizi”. “La legge 180 – aggiunge Rotelli – non e’ stata altro che l’eliminazione di uno statuto di eccezione per la psichiatria. In pratica dice: eliminiamo una legge abnorme che riguardava soltanto i pazienti psichiatrici e restituiamo il problema della psichiatria a una sanita’ generale”. Rotelli a questo proposito spiega che “non c’e’ una legge sull’oncologia o sulla cardialogia, in quanto nessuno ne sente l’esigenza. Ora il tema e’ ‘perche’ per la psichiatria bisogna avere una legge speciale’?. La legge 180 e’ stata la cancellazione di una legislazione speciale. Occorre solo – conclude Rotelli – che vengano istituiti servizi speciali, come appunto ha l’oncologia e la cardiologia. E di cio’ se ne devono fare carico le regioni”.

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