La Francia è il primo paese al mondo, ad abolire la transessualità dalla lista delle malattie psichiatriche. Fino a venerdì il transessualismo era definito, in base ai due maggiori manuali diagnostici internazionali di psichiatria, l’American Psychiatric Association’s Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM IV) e l’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD III): “disturbo dell’identità di genere” o “disforia di genere”, in base al quale si determina nella persona un’identità sessuale fisica non corrispondente alla sua condizione psicologica. Il decreto è stato pubblicato dal ministero della sanità di Parigi nella Gazzetta Ufficiale francese, ed elimina dalla lista delle patologie psichiatriche di lunga durata, i turbamenti precoci dell’identità di genere, contenuti in un articolo del codice sulla sicurezza sociale. Roselyne Bachelot annunciò la decisione il 16 maggio 2009, in coincidenza con la giornata mondiale della lotta all’omofobia e alla transfobia. Proprio in quell’occasione molte personalità del mondo scientifico e politico avevano chiesto al ministero della sanità di abolire il transessualismo dai manuali delle malattie mentali. Il termine transessuale fu coniato nel 1949 dal dottor David Cauldwell, ma divenne di uso comune solo dopo la pubblicazione del libro The transsexual phenomenon (Il fenomeno transessuale), scritto dal dottor Harry Benjamin. Il testo del 1966 fu ben presto introdotto nelle università, in quanto affrontava il problema della transessualità non come malattia da curare, ma al contrario affermava che la transessualità è l’unica patologia classificata a non essere curata psichiatricamente. Il compito dello psichiatra infatti non è quello di guarire la persona facendola riconciliare col suo sesso d’origine, ma avviandola alle terapie endocrinologiche e/o chirurgiche per iniziare il percorso di transizione. Il movimento transessuale mondiale rifiuta la classificazione psichiatrica, pur riconoscendo che la condizione di transessualità richiede l’intervento della medicina per adeguare il corpo alla psiche e non viceversa. La Francia si augura che anche l’OMS prenda provvedimenti circa il problema.

(giulia di trinca per New notizie)

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