di Luigi Benevelli

La proposta n. 3421 Polledri e altri (Lega Nord) Modifiche all’articolo 34 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori per malattia mentale, e altre disposizioni concernenti l’organizzazione dei servizi per la tutela della salute mentale, presentata il 22 aprile 2010, afferma di voler perseguire le finalità di tutelare la dignità della persona ammalata, garantire l’effettuazione di un percorso clinico scientificamente corretto e garantire la sicurezza dell’ammalato e della società.

Gli assunti di partenza sono che:

– la società non ha colpa della malattia del paziente psichiatrico.

-centrale sono la competenza e la responsabilità del medico (« La cura delle malattie mentali è primariamente una competenza medica»).

– l’ospedale più che la comunità deve essere il luogo della cura.

-L’accertamento sanitario obbligatorio ospedaliero è indicato come strumento molto efficace per affrontare gli stati di intossicazione da alcol o da sostanze stupefacenti o psicotrope;

-Il trattamento sanitario obbligatorio extraospedaliero è indicato come il mezzo più idoneo a trattamento quotidiano dei pazienti sottoposti a limitazione della libertà con sistemi indiretti e non formali per ottenere l’adesione al trattamento;

– il trattamento volontario, modalità di scelta per il trattamento delle patologie depressive, dovrebbe praticarsi in strutture ambulatoriali ospedaliere integrate con il pronto soccorso degli ospedali generali;

– si propone il finanziamento differenziato delle strutture dipartimentali per evitare che categorie diverse di pazienti con problematiche enormemente dissimili dal punto di vista medico e sociale siano messe in competizione per l’accesso alle risorse e per dare chiarezza ai bilanci;

-quando il tso supera il 7° giorno o il tso extraospedaliero supera il 60° giorno, il medico psichiatra deve informare il sindaco delle ragioni e della durata del progetto di trattamento terapeutico. I servizi si avvalgono obbligatoriamente della consulenza esterna del giudice tutelare;

-in assenza di indicatori di risultato affidabili, non è stata sinora adottata la valutazione del rapporto costi-benefici degli interventi; pertanto si propone l’istituzione di un comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di salute mentale presso la Conferenza permanente per i rapporti tra loro Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, cui sono deputate funzioni istruttorie e preparatorie in ordine alla trattazione delle tematiche in materia di tutela della salute mentale, nonché funzioni di raccordo tecnico tra l’amministrazione dello Stato e quelle delle regioni;

-i servizi dipartimentali di psichiatria (?) sono titolari dell’integrazione con la neuropsichiatria infantile, la psicogeriatria e il settore delle dipendenze patologiche;

– presso i servizi dipartimentali è istituito uno sportello unico dedicato alla presa in carico del paziente affetto da disturbi mentali, all’ informazione e alla documentazione a favore della famiglia circa il percorso diagnostico-terapeutico dell’assistito.

Considerazioni

L’impianto della proposta della Lega Nord si inserisce nel filo del ragionamento della proposta Ciccioli, anche se assai meno preoccupato di normare ex-novo aso e tso, in particolare per la centralità dell’approccio biomedico e dell’opzione ospedaliera.

È interessante il riconoscimento dell’insufficienza dell’attuale “cabina di regia” delle politiche nazionali dell’assistenza psichiatrica da cui nasce la proposta di spostarne il baricentro presso la Conferenza stato-regioni.

Questo, nel momento in cui lascia intendere un giudizio critico nei confronti del Ministero ( e del ministro) indebolisce il valore della proposta di emendare la legge in vigore, proprio perché ammette che di questi temi la politica e le istituzioni ne sanno poco.

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