schermata-2021-06-30-alle-21-15-16Condividiamo qui una lettera aperta, scritta dai familiari al dott. Pierfranco Trincas, vincitore del concorso per Direttore del Centro di Salute Mentale di Barcola (TS).

LETTERA APERTA
con 105 firme di persone con esperienza

Gentile Dottor Trincas,

Chi Le scrive è un gruppo di familiari e di utenti che da molto tempo frequentano il Centro di Salute Mentale di Barcola. Da sempre collaboriamo con quei bravi operatori sanitari per cercare di contribuire a dare ai nostri cari le migliori possibilità di cura, ripresa e, sperabilmente, guarigione.  In un clima sempre dialettico, venato negli ultimi anni da non poche preoccupazioni per la percezione di restrizione delle risorse imposte dalle Direzioni Generali e dalla Regione, riteniamo che sostanzialmente le linee portanti degli interventi di cura siano state sempre improntate al rispetto delle nostre esigenze, della libertà e dei diritti, del dialogo ed aperto confronto continuo. In breve sintesi, troviamo che questi interventi di cura e la “politica delle porte aperte” sia una realtà per noi irrinunciabile, così come l’approccio moderno per interventi ad alta integrazione, comprensivi dell’attenzione al lavoro, al reinserimento sociale, alla globalità degli aspetti della vita quotidiana sia dei nostri cari che nostra.  Oggi più che mai abbiamo bisogno di forti azioni, in continuità di pensiero ed intenzione, di prese in carico forti, di garanzia e sicurezza che ci sia progresso e mai retrocessione.

Ci è noto che il DG di ASUGI l’ha nominata Direttore di questa SC, a seguito di un concorso di cui abbiamo attentamente letto i contenuti del bando ed il decreto di nomina.

Ci sono noti altresì il Suo curriculum ed abbiamo raccolto notizie del tutto attendibili sulle attività lavorative da Ella svolte a Cagliari.

Abbiamo infine studiato con attenzione il rapporto originale sulla visita in Sardegna del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà.

Considerato il tutto, constatata la Sua oggettiva non conoscenza della città, delle dinamiche aziendali, del difficilissimo contesto lavorativo del CSM, struttura in cui Ella mai ha lavorato, concluso pertanto che non vediamo sussistere fondati elementi sufficienti perché la Sua Direzione possa garantire qui continuità ed ancora più progresso operativo, oltre che tecnico-culturale, Le esprimiamo con rispettosa franchezza la richiesta di rinunciare a questo incarico. Ne saremmo tutti più sollevati. Speriamo che questo Suo responsabile gesto possa indurre i locali Organi decisori a riconsiderare le strategie in atto da tempo, che palesemente tendono a comprimere, se non annullare – per motivi a noi incomprensibili – gli indubbi successi (testimoniati dalle continue attestazioni provenienti da schiere di visitatori esterni) conseguiti con grande sforzo, ci creda: anche nostro.  Come certamente sa, si progredisce nel corso di molti anni, ma basta invece pochissimo per regredire. Non possiamo permetterlo per i nostri cari e per noi. Mai.

Confidiamo che le energie dei pochi anni che Le restano di servizio attivo possano essere impiegate nella Sua bella città, a favore di nuove iniziative che potranno assicurare ulteriore dignità e decoro a quanto svolto nella struttura da Ella attualmente diretta e che potrà lasciare così rinvigorita ai Suoi successori.

Grati per l’attenzione, Le porgiamo i nostri migliori saluti

Claudio Cossi, presidente Associazione familiari “Noi insieme”