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Un documentario radiofonico di Psicoradio

le voci di persone condannate alla detenzione in Ospedale Psichiatrico Giudiziario, che oggi invece vivono con la porta aperta

Entrare in una struttura e trovare un uomo legato nudo ad un letto di ferro, il letto con un buco al centro per la caduta degli escrementi… mi è sembrata una cosa inimmaginabile”

Senatore Ignazio Marino sul tema degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, intervista a Psicoradio

Senza guardie carcerarie nè polizia, senza sbarre alle finestre, con i cancelli aperti. Eppure, nessun internato è mai fuggito.

Una alternativa agli orrori dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario è cosi’ possible che esiste già.

Il documentario radiofonico di Psicoradio, (realizzato in collaborazione con www.pubblicobene.it), racconta di “Casa Zacchera “, una comunità in provincia di Forli’ che da alcuni anni sta realizzando una alternativa all’OPG.

La Regione Emilia-Romagna aveva avviato questa sperimentazione in silenzio, poi questo realtà “segreta” è emersa alla luce con il suo bagaglio di esperienze positive, dimostrando con i fatti che l’OPG cosi’ come lo abbiamo conosciuto, luogo di orrori tralasciato dalla legge Basaglia, non ha nessuna ragione di essere.

Alcune redattrici e redattori di Psicoradio sono andati a Casa Zacchera e hanno incontrato gli internati e gli operatori psichiatrici, per realizzare un reportage radiofonico in due puntate.

Le trasmissioni affrontano molte questioni. Cosa succede in questa comunità originale? Che rapporti ci sono con gli abitanti dei paesi vicini? E poi il tema tanto evocato della pericolosità, quello della colpa e della responsabilità.

Nel primo documentario, in onda il 27 dicembre, si ascoltano le voci dei pazienti/internati, le loro storie, le speranze per il futuro.

Nel secondo, in onda in gennaio, parleranno i tecnici: lo psicologo, lo psichiatria, l’educatore che stanno conducendo questo esperimento di civiltà.

PER SAPERNE DI PIU’

Quando, nel 1978, la legge 180 ( la cosiddetta “legge Basaglia”), ha decretato la chiusura dei manicomi, per migliaia di persone si è aperta la speranza. Attualmente, però, circa 1600 persone altrettanto sofferenti di malattia mentale sono escluse da questa riforma e continuano a vivere in condizioni orribili: si tratta dei “folli rei”, le persone rinchiuse nei “manicomi giudiziari”, poi denominati Ospedali Psichiatrici Giudiziari, OPG. I motivi di questa “dimenticanza” della legge 180 sono vari, ma dipendono soprattutto dal fatto che per chiudere anche gli OPG sarebbe stato necessario cambiare il codice penale, procedura lunga e che richiede ampia convergenza politica.

Qualche mese fa anche per loro la speranza di una vita più dignitosa si è riaperta con il decreto “svuotacarceri” del ministro Severino. Il decreto prevedeva infatti “il superamento” di tutti i 6 ospedali psichiatrici giudiziari italiani, che andranno chiusi entro marzo 2013. Dovranno cambiare i luoghi e i modi di curare le persone: circa 1600 attuali internati dovranno essere trasferiti in altre strutture (dalle 20 alle 40) più piccole, dislocate in tutta Italia, con una gestione a carico delle Ausl e sorveglianza da parte della polizia penitenziaria solo all’esterno.

Questo decreto legge però ha incontrato critiche e difficoltà, prima fra tutte il fatto che praticamente nessuna Regione (tranne l’Emilia-Romagna), nonostante siano scaduti i termini, ha ancora indicato quail saranno i luoghi alternativi che ne permetteranno lo svuotamento degli attuali OPG.

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