In agosto il Nas ha sequestrato documenti nella struttura di Quartu: nei giorni scorsi la consegna della relazione al sostituto Alessandro Pili.
L ‘esposto di uno psichiatra, il sequestro di documenti, la relazione finale del Nas, l’iscrizione nel registro degli indagati: Gisella Trincas, la presidente dell’Asarp (associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica) che gestisce la Casa Matta di Quartu è indagata. Esercizio abusivo della professione è il reato ipotizzato dal sostituto Alessandro Pili che nei giorni scorsi ha ricevuto il voluminoso dossier dei carabinieri del nucleo antisofisticazioni.
L’inchiesta è recentissima, gli sviluppi delle ultime ore: nel luglio scorso uno psichiatra del Santissima Trinità ha segnalato alla magistratura una serie di irregolarità all’interno della struttura dove vengono ricoverati i malati psichici. Da un lato si segnalavano problemi di tipo amministrativo, dall’altro si indicavano veri e propri maltrattamenti dei pazienti. In diverse circostanze sarebbe stato somministrato cibo scaduto, e alcuni si sarebbero trovati in una condizione di autentica denutrizione. L’esposto andava pure oltre ipotizzando gravissimi reati come l’appropriazione indebita legata alle indennità di accompagnamento che la Regione ha stanziato per ogni paziente ricoverato nella struttura di Quartu e che invece sarebbero state destinate ad altro.
Fin qui l’esposto dello psichiatra. A quel punto sono entrati in azione i carabinieri del Nas al comando del capitano De Iorgi: in agosto i militari hanno acquisito alcuni documenti negli uffici amministrativi della Casa Matta attraverso i quali hanno ricostruito l’attività della struttura gestita dall’Asarp.
La relazione finale sembrerebbe escludere i maltrattamenti, le denutrizioni, il cibo scaduto. Il riserbo che circonda l’intera vicenda non consente però di sapere se le irregolarità amministrative denunciate dall’esposto siano state accertate, non si sa neanche se la storia delle indennità di accompagnamento sia stata verificata o esclusa. L’unica notizia filtrata dal muro di silenzio che circonda l’inchiesta è che Gisella Trincas è stata denunciata per un reato che non era stato indicato nell’esposto: esercizio abusivo della professione medica.
Se l’iscrizione nel registro degli indagati riguarda solo questo significa che tutti gli altri episodi non sono risultati veri, l’alternativa è che l’indagine coinvolga altre persone.
Per il momento è impossibile saperne di più ma quel che si sa basta per capire il dibattito animato nella psichiatria cagliaritana dalle due diverse scuole di pensiero si sta trasformando in una battaglia giudiziaria. Basti ricordare che, col caso Turri ancora aperto, qualche settimana fa proprio Gisella Trincas aveva presentato un esposto in Procura per segnalare la morte «sospetta» di due pazienti ricoverati in Psichiatria al Santissima Trinità.
M. F. CH.
Tratto da: L’Unione Sarda 30/09/2009

1 Comment

  1. Leda Cossu

    Carissima Gisella tu conosci il valore della parola “Unire”, quella U di unità scomparsa dalla parola ULSS(Unità Locale Socio Sanitaria)che ha perduto per strada la U e la S di Sociale per rimanere un”Azienda” ASL, Azienda Locale Sanitaria, senza la S di sociale, tu invece hai mantenuto intera la capacità di “Unire” sofferenti, famigliari, operatori della Salute, quindi grazie. Grazie te e a tutte le persone di buona volontà fra gli operatori Sanitari, Sociali ed Amministratori che hanno mantenuto nel loro operare la U e la S.
    Non rimanere estranei ai sofferenti e ai loro cari significa anche questo… “disturbare”. E’ allora meglio, non far nulla per non rischiare, rimanere estranei alla sofferenza, consegnarci a chi evidentemente non sa e non vuole dialogare, preferisce denunciare? La denuncia vuole insegnarci questo? “Non si tocca”? Quali interessi-disinteressi, orgogli.. hai toccato cara Gisella per volerti mettere in difficoltà? I soliti di una certa Psichiatria che vuole rimanere “isola”, “isolare”?
    Cara Gisella non sei “i-sola”. Le acque che abbracciano la Sardegna arrivano da tutta Italia, anche da Venezia. Grazie per quanto stai “Unendo”, auguro a te, a tutti noi che questa tua esperienza ti renda più forte, più brava, più maestra per tutti noi. Leda

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