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Caro Marco Cavallo, ti ho conosciuto dopo 40 anni, la tua età mi sembra di avere capito. Non è vero che sei del 1973? Io allora ne avevo 18. Volevo essere indipendente da tutto e da tutti ma la maggiore età si acquisiva a 21 anni. Comunque, andando controcorrente, lasciai la mia famiglia a 18 anni. Non l’amavo e non la conoscevo la mia famiglia. Mia madre o meglio “ragazza madre” mi mise in orfanotrofio…

sil14ab4 – Le ragioni del viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori.

“Spesso, la malattia mentale è un cavallo che ti galoppa dentro, che scalcia incontenibile e irrefrenabile, e ti fa male.

Ma non si doma un cavallo con un laccio al collo, con “fascette di contenzione standard con appositi bottoni di chiusura n° 6 per gli arti”; non si doma la furia e il furore di un cavallo costringendolo tra 4 squallide pareti grigie e scrostate e affumicate, con sbarre alle finestre e la porta sempre chiusa a chiave.

A seguito degli articoli pubblicati sull’omicidio avvenuto a Udine nei giorni scorsi (vedi gli articoli del Messaggero Veneto), ne è nata la seguente corrispondenza: Roberto Rossetto, Coop Itaca di Pordenone “Oggi, sfogliando il giornale, apprendiamo che l’omicida del parco del Cormor di Udine, contrariamente a quanto strombazzato ieri in prima pagina dai giornalisti, non… era affatto in cura per problemi psichici, nè mai era venuto in contatto coi servizi per la salute mentale. La fonte…

04SMI010Nel pomeriggio del 29 agosto del 1980 moriva Franco Basaglia

Gli interrogativi, le idee e le pratiche che accompagnarono l’ingresso di Franco Basaglia, nell’ospedale psichiatrico di Gorizia avviarono, a partire dai primi anni ’60, una stagione di straordinari e impensabili mutamenti.

Ciao mi piace il vostro sito ed è per questo che ho deciso di scrivervi e testimonarvi la mia vicenda. Spero non vi disturbi se ve la racconto: nel ’71 avevo nemmeno vent’anni e per mia disgrazia fui ricoverato in una clinica psichiatrica con la diagnosi di schizofrenia ebefrenica, da allora fino al ’93 è stato un’ininterotto susseguirsi di ricoveri coatti, carcerazioni, anche in 0.p.g. e cure obbligatorie. Poi durante l’ultimo t.s.o.presso il reparto psichiatria…

Le parole possono fare male. Questo tema, che Psicoradio affronta spesso nelle sue puntate, è alla base del libro “Parlare civile“, un libro che verrà presentato durante il seminario nazionale per giornalisti, organizzato da Redattore Sociale, il 18 aprile a Roma. Raffaella Cosentino, giornalista di Redattore Sociale e autrice della sezione del libro dedicata alla salute mentale, racconta ai microfoni di Psicoradio che il libro non vuole essere una semplice denuncia sull’uso di un linguaggio…

Le riflessioni di Daniele. E’ possibile che nel 2013, 35 anni dalla legge Basaglia, ancora in medicina ci sia una sorta di “Razzismo” nelle patologie? I canoni scientifici ci offrono empiriche descrizioni dei disturbi mentali, e di fatto un quadro clinico al giorno d’oggi, con apposite visite e indagini, è ben delineato. Ma sul piano sociale? Io utente, paziente, chiamatemi come volete, posso garantirvi che su quest’ultimo esiste un pesante fardello sociale, e il termine…

Robert Castel, come nessun altro in Francia e in Europa, è stato al nostro fianco durante tutta la storia delle lotte per la riforma italiana della psichiatria, per mettere fine agli ospedali psichiatrici nel mondo e per costruire delle alternative reali, e davvero praticate, a ogni forma di esclusione sociale. Ci ha accompagnati innumerevoli volte e in tutti i momenti cruciali di questa storia, a Trieste, in Italia, in Germania, Spagna, Brasile, Argentina, dagli inizi…

“La finanziaria è stata scritta da pazzi e libertà” “Questo partito è schizofrenico” “Bisognerebbe legarli tutti” “Il premier è matto” ”Queste sono cose da pazzi visionari”… Da alcune recenti dichiarazioni di esponenti politici Una persona con disagio psichico soffre se ascolta un politico che parla cosi’? La trasmissione si interroga sulle parole usate durante la campagna elettorale, ( ed anche in altri contesti ) e su come vengono percepite dalle persone che hanno una sofferenza…

bild1Prima che a pieno regime si cominciasse a uccidere nei campi di sterminio, un’orrenda tragedia preparò il terreno. Una ben nota e disastrosa alleanza tra giuristi, psichiatri e sostenitori dell’eugenetica e del darwinismo sociale avviarono alla morte centinaia di migliaia di esseri umani: bambini handicappati, inguaribili o incontrollabili e uomini e donne malati di mente. Quasi una sperimentazione, una prova generale per il grande sterminio che di lì a poco arrivò. La distruzione di quelle “povere cose” (vite) si protrasse per qualche tempo anche dopo il 1945. Conseguenze disastrose della psichiatria che sottrae valore e significato alla vita. Che affonda le sue radici nelle incontestabili certezze biologiche.