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di Anita Eusebi e Michela Rondi

“Stiamo guardando con occhi rivolti al futuro al grande lavoro che ha svolto Franco Basaglia“. Con queste parole Peppe Dell’Acqua ha aperto il discorso di ringraziamento per il conferimento del Premio Nonino 2014, visibilmente emozionato. “Questo premio va a tantissime persone, potrei dire cinquecento nomi e ancora cinquecento, e cinquecento ancora e non basterebbero. Va a tutti coloro che hanno condiviso una battaglia che non è stata mai facile, né una strada in discesa, né priva di dubbi, di contraddizioni, di fatiche.”

Tra questi un riferimento esplicito è all’amico Franco Rotelli, divenuto direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste in seguito alla morte prematura di Basaglia. Ma il suo pensiero più caro e sentito va a coloro che vivono in prima persona l’esperienza del disturbo mentale. “Mi hanno permesso di ‘entrare nella loro casa’ – dice Dell’Acqua – e di condividere con me la loro storia. Questo è stato il più grande insegnamento che io abbia mai potuto ricevere in questi anni.” Il Premio Nonino arriva nell’anno del viaggio di Marco Cavallo al fianco di StopOpg, iniziativa che ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle alte sfere della politica il dramma degli Opg. “Abbiamo viaggiato per tutta l’Italia trainati dal possente cavallo azzurro che non ha mai smesso di correre, di ferirsi, di parlare e che questa volta sentiva l’urgenza di andare a trovare quel quasi migliaio di persone che vivono nei sei manicomi giudiziari che ci sono ancora in Italia”, racconta Dell’Acqua. “Liberare l’Italia dalla stupidità delle psichiatrie della pericolosità. Dalla stupidità e dall’insensatezza dell’istituzione”, questo il motto e la sfida di Marco Cavallo. “Sono ancora milioni nel mondo le persone che, a causa dell’ideologia della malattia mentale e di una scienza senza fondamenti, subiscono l’esclusione e l’emarginazione, e perfino perdono la vita per questo”, prosegue Dell’Acqua. A queste parole si aggiunge poi il timore che venga perso il grande patrimonio di conoscenze e di esperienze, nell’odierna dimensione di grande smemoratezza del nostro Paese. E di qui l’impegno, ribadito, da Peppe Dell’Acqua a fare tutto il possibile, anche materialmente, “affinché questo premio possa servire ad alimentare, produrre e riprodurre conoscenza per le generazioni più giovani che si avvicinano a questo mestiere e che rischiano di perdere l’entusiasmo, la curiosità e la voglia di esserci a causa dell’orrenda realtà che a volte si ritrovano davanti.”

La gioia per il conferimento del Premio Nonino 2014 e la profonda emozione di Peppe ci emozionano a nostra volta. A lui l’abbraccio caloroso e commosso di tutta la redazione del Forum Salute Mentale.

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