di Luigi Benevelli.

L’accoglimento in Commissione dell’emendamento 3.0.4 al Ddl 3074, costituisce un passaggio di importanza straordinaria, decisiva per arrivare a chiudere gli opg, entro date certe. Condivido quindi la grande soddisfazione per i passi compiuti.

A me pare che vada valutato il fatto che il provvedimento in cui l’emendamento è inserito (il Decreto Legge 22 dicembre 2011, n. 211, Interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri) riguarda misure per ridurre la popolazione carceraria e che è per questo che è stato presentato dal Presidente del Consiglio e dal ministro della Giustizia, di concerto con quelli dell’Interno e della Difesa (i Carabinieri). L’emendamento Maritati, Ignazio Marino e Casson riguarda sì una tematica penitenziaria, ma non solo penitenziaria, perché soprattutto sanitaria (salute mentale). Infatti le strutture da attivare al posto degli Opg sono definite correttamente  “residenziali psichiatriche” e “sanitarie” nell’emendamento accolto.

Per queste considerazioni sarebbe opportuno che nel concerto dei ministri fosse inserito anche quello della Salute.

Inoltre, l’anno che abbiamo davanti se il Decreto legge verrà definitivamente approvato sarà estremamente impegnativo per applicare la legge e non c’è bisogno di sottolineare la necessità che il percorso sia attentamente monitorato dalle Regioni e dal Ministero della Salute, che siano indicati i responsabili del percorso di chiusura dei 6 opg e degli esiti dello stesso, persone che rendano conto e rispondano del loro operato. Bisogna quindi integrare il testo dell’emendamento per recuperare le conclusioni della Conferenza Unificata dell’ottobre 2011.

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