Con questa testimonianza ritrovata negli archivi chiudiamo per ora
su questo tema. Sappiamo che bisognerebbero tenere accese le luci
tutti i giorni. Moltissimi ancora non sanno.
Con questa testimonianza ritrovata negli archivi chiudiamo per ora
su questo tema. Sappiamo che bisognerebbero tenere accese le luci
tutti i giorni. Moltissimi ancora non sanno.
Crimini di guerra, crimini di pace.Franco Basaglia a 100 anni dalla nascitaL’esperienza del carcere del giovane Basaglia e la metafora del Lager nella lettura del manicomio, da Gorizia a Barbacena (Brasile). L’internamento della miseria e l’esclusione sociale definiscono i crimini di pace. La salute mentale ancora oggi si iscrive tra sofferenze e disuguaglianze, in un tempo segnato dalla guerra.Lo scopo del mio breve intervento, nel contesto di questo convegno, è collegare alcune parole chiave. Innanzitutto…
Sabato 18 gennaio alle 10.30 presso la libreria due punti di Trento riparte la scuola degli spiazzi, attività formativa promossa dalla libreria e da una serie di amici e amiche che attorno a essa si muovono. Saranno presenti Peppe Dell’Acqua e Maria Grazia Cogliati Dezza. Il libro La città che cura. Microaree e periferie della salute si interroga su come sia possibile mettere insieme un’organizzazione sensibile a rilevare i bisogni, a creare reti. Le storie…
Dove ci portate? Wohin bringt ihr uns? Kam nas peljete? – La deportazione dei pazienti psichiatrici dalla Val Canale e le opzioni italo-tedesche. 1939-1940 (Storia Kappa Vu, Udine 2019, pp. 135, euro 12), a cura di Paolo Ferrari e Kirsten Maria Düsberg Di Silva Bon Senza poter scegliere: questo il destino ineluttabile dei pazienti psichiatrici della Val Canale deportati in Germania. Veniamo agli antefatti. Fra estate e autunno del 1939 si concludono le trattative tra i governi…
Schedati, perseguitati, sterminati: malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo Di Allegra Carboni A Udine a Palazzo Valvasson Morpurgo fino al 31 marzo una mostra che restituisce dignità alle oltre 200 mila persone vittime dell’eugenetica da regime e della complicità di medici e personale amministrativoTra il 20 novembre 1945 e il 1° ottobre 1946 a Norimberga, città simbolo della Germania nazionalsocialista, i Paesi alleati istituirono un Tribunale Militare Internazionale per processare tutti i capi superstiti…
L’ex primario di psichiatria di Merano Toresini sulla contenzione, la filosofia che non guasta, l’elettroshock, la derivazione culturale e la storia di un ex nazista.
Ideatore e sostenitore del progetto di Casa Basaglia, seguendo pedissequamente la lezione del padre della legge 180 di porre i due poli dell’istituzione, ovvero il personale medico e i pazienti, sullo stesso piano dialettico, Lorenzo Toresini, già primario di psichiatria di Merano (in pensione dal 2013), è stato tirato in causa più volte, esplicitamente o meno, nelle ultime settimane. E cioè da quando sul tavolo anatomico del dibattito sono tornati argomenti quali i diversi approcci psichiatrici, fra posizioni monolitiche e altre più concilianti; e l’utilizzo di alcune pratiche come la contenzione, il Tso (trattamento sanitario obbligatorio) e l’elettroshock.
di Peppe Dell’Acqua e Silvia D’Autilia*
Ernest Lossa, bambino tedesco, zingaro, di minoranza Jenisch, ritenuto insufficiente mentale venne ucciso con un’iniezione letale quando aveva 14 anni. Aveva resistito per più di 6 anni ai tentativi di esecuzioni. Sembra invece che fosse particolarmente simpatico, servizievole e intelligente, tanto da ingraziarsi infermieri e aguzzini, resistendo nel chiuso dell’istituto alle violenze e alle vessazioni. Riusciva sempre a rubare una mela, a farsi dare una doppia razione di minestra o una coperta. Al compimento del quattordicesimo anno, una diligente e corpulenta infermiera non fu capace di sottrarsi all’ordine. La singolare e struggente storia di Lossa è diventata un libro e poi un film presentato al Giffoni Film Festival del 2016 ed è in corso di pubblicazione la sua storia in italiano.
di Fabrizio Starace, Direttore DSM-DP Modena Il monitoraggio dei ricoveri per TSO su base regionale consente di verificare la coerenza delle politiche e delle prassi assistenziali locali con i principi della legge di riforma psichiatrica, in particolare con le azioni poste in essere per dotare i Servizi Territoriali di idonee misure sanitarie extraospedaliere e per promuovere l’adesione volontaria ai trattamenti. Un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) è sempre un’esperienza drammatica per chi la subisce e spesso…
Il 17 ottobre 2015, sono entrato nell’Opg di Reggio Emilia con il senatore Luigi Manconi, Presidente della commissione per i diritti Umani. Inutile che vi descriva i luoghi e le atmosfere. Abbiamo fatto visita ad Antonio M., un giovane vicentino, appena ventenne, da 2 anni sottoposto a misura di sicurezza ( e altri 3 dovrebbe “scontarne”) e internato prima a Castiglione delle Stiviere e dallo scorso ottobre a Reggio. Della sua vicenda puoi leggere su forum che si è occupato sempre di questa storia insensata (https://www.news-forumsalutementale.it/la-storia-minima-di-…/). Speriamo ora che si esca dalle insensatezze delle procedure dell’internamento e delle psichiatrie della pericolosità e che Antonio posa rapidamente accedere alla misura alternativa e al programma terapeutico già predisposto per lui. Il Presidente Manconi ha ascoltato molti internati e detenuti. Oggi in questo Opg ci sono poco meno di 70 persone tra detenuti e internati. Nel novembre 2013, Marco Cavallo ne aveva incontrato 175. Più che dimezzati. La legge 81sembra aver già prodotto tanto e tantissimo bisogna ancora fare. All’attenzione del presidente la presenza degli internati veneti, circa 20, per i quali quella regione continua colpevolmente a non elaborare programmi di rientro.
Carissimo Luigi, Tu lo sai come la penso. Sono d’accordo su tutto, fuorché su un unico importante dettaglio. Il progetto T4 non fu una “follia”, bensì un fatto di “Ragione” (“Raison – Vernunft”). Una famosa frase di Hitler dice: “Se non ci fosse l’ebreo dovremmo inventarlo E’ meglio che il demone stia fuori di noi, così noi possiamo meglio affrontarlo e combatterlo, piuttosto che stia dentro di noi “. L’altro ieri ero all’Istituo Italiano di…