Category

Buone e cattive pratiche

Category

Gent. On. Paola Boldrini, abbiamo letto con sgomento e con preoccupazione l’articolo pubblicato nel quotidiano “La Nuova Ferrara” del 28 agosto 2015 in cui viene riportato un Suo rilevante interesse per la c.d. “Manovra Ferrarese” – da praticarsi nei confroni di “una persona in stato d’agitazione” per evitare che possa diventare “pericolosa a sé e agli altri”, anche in caso di attuazione di un t.s.o. – e un Suo apprezzamento così notevole da proporla in…

figura2_DM23032011Pubblichiamo. Senza commenti.

Paziente agitato, la “manovra ferrarese” arriva in parlamento

La deputata estense Paola Boldrini intende chiedere un’audizione in commissione: il lavoro realizzato a Ferrara potrebbe rappresentare un modello nazionale, lo verificheremo con il personale tecnico. L’infermiere professionale Zaganelli: presenteremo la tecnica di contenzione in un congresso e ci hanno chiesto informazioni anche dal Veneto

FERRARA. La “manovra ferrarese” per bloccare in sicurezza un uomo in stato d’agitazione, di cui ha dato notizia nei giorni scorsi la “Nuova Ferrara”, sarà presto portata all’attenzione del parlamento. L’annuncio arriva dalla deputata ferrarese del Pd Paola Boldrini che chiederà un’audizione nelle commissioni di cui è componente: Affari sociali e Difesa. «Ho letto del lavoro svolto a Ferrara da operatori sanitari e forze dell’ordine, ne ho parlato con il personale che l’ha promosso e mi sembra assolutamente degno di interesse. Potrebbe essere assunto anche a modello nazionale. Ed è quello che intendo verificare proprio attraverso un approfondimento tecnico a livello parlamentare», ha anticipato alla “Nuova” la deputata. 

Al Ministro della Salute On.le Beatrice Lorenzin Gentile Signora Ministro, ancora una volta, nel nostro Paese, a Torino, un giovane muore di trattamento sanitario obbligatorio, in un modo violento e orribile per mano di chi avrebbe dovuto tutelare la sua salute, di chi avrebbe dovuto accogliere e comprendere. Andrea Soldi stava seduto nella sua solita panchina, in piazza, e un vigile (che doveva eseguire un TSO e non una operazione di polizia) lo ha bloccato…

di Francesca De Carolis.

Ricordate la storia di Stefano? Ne abbiamo parlato due mesi fa su queste pagine… (vedi) L’avevamo chiamato così, per tutelarne l’identità… Ma oggi  la sua vicenda è approdata in Senato, dove la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, ha ascoltato Peppe dell’Acqua, l’ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste che questa storia dolente ha seguito e continua a seguire, e che si ostina a non voler abbandonare quel ragazzo al nulla a cui una sentenza lo vuole condannato. Pronunciarne il nome ora è forse già un po’ aiutarlo a uscire da quel nulla: Antonio Mottola.

di Stefano Cecconi. La morte di Andrea Soldi a Torino durante l’esecuzione di un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) è inaccettabile, al di là di eventuali responsabilità penali che spetta alla magistratura accertare. Una misura sanitaria voluta a garanzia del malato non può trasformarsi in un atto che conduce alla morte. La qualità del TSO – cioè proprio il modo in cui viene eseguito –  riguarda il rispetto dei diritti e della dignità della persona malata.…

equilibriodi Lorenza Magliano

Non ci sono mai cose buone nella morte accidentale e traumatica di una persona.

Però se una cosa buona c’è da registrare nella morte del signor Andrea Soldi su una panchina di Torino o in un’ambulanza nel caldo di agosto, è il dispiacere dei suoi molti amici.

E’ pure l’indignazione composta e  legittima dei molti conoscenti, la barista, il carabiniere pensionato col telefonino, l’impiegato delle Poste, che hanno visto e hanno testimoniato sull’onda dell’affetto.

di Peppe Dell’Acqua. Il 5 di agosto  a Torino, in una piazzetta del centro, Andrea Soldi, 45enne è morto soffocato mentre i vigili  urbani eseguivano un’ordinanza di TSO. Era seduto sulla “sua” panchina nei pressi del bar che frequentava. Le cronache raccontano che è stato preso alle spalle. Un vigile gli avrebbe fatto una “strozzina” per trattenerlo e permettere agli altri due di ammanettarlo. Pare  sia stato ammanettato con le braccia dietro la schiena mentre…

finestredi Vito D’Anza.

Ci sono parole o espressioni usate, o spesso abusate, che ormai hanno perso senso e significato, e risuonano vuote alle orecchie di tanta gente. Non in assoluto certo, si tratta di uno “svuotamento” che dipende da quante persone le pronunciano e dal senso che di volta in volta viene attribuito a tali parole. Nel caso in questione mi riferisco a una certa psichiatria, e a certi psichiatri. Parole dette quasi avessero un senso liberatorio immediato e risolutivo, come se fossero magicamente capaci di mettere tutti d’accordo, di conciliare tra loro prassi (e teorie) le più disparate e spesso contrapposte. L’una e l’altra psichiatria, dalle diverse facce e dagli opposti significati.

di Peppe Dell’Acqua Le recenti iniziative legislative delle regioni Lazio (vedi) e Piemonte (vedi)  a proposito del così detto riordino della residenzialità  non fanno altro che confermare, senza un briciolo di sussulto critico, la dilagante corsa verso le forme più inquietanti di manicomializzazione. Il peggio che si è prodotto in quasi quarant’anni di politiche regionali insensate viene “riordinato” e “accreditato”. Lo spreco di risorse per alimentare la produzione forsennata di cronicità diventa una modalità virtuosa di…